Per il ciclo “Romanzi in lettere”, Sabato 13 giugno alle ore 21.00 presso la Terrazza di Casa Cavassa a Saluzzo (via San Giovanni 5), avrà luogo “I dolori del giovane Werther”, Spettacolo di parole e musica, evento curato dall’Associazione Culturale “Primiera Cinema Teatro”, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e al patrocinio del Comune di Saluzzo.
Francesco Testa e Simone Ferrero leggeranno il romanzo epistolare di Johann Wolfgang von Goethe nell’adattamento di Mario Riberi. Gli attori saranno accompagnati nella lettura dalle note del Maestro Luca Panicciari al violoncello e del Maestro Alberto Savatteri alla chitarra (Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo).
Lo spettacolo è ad ingresso gratuito.
“I dolori del giovane Werther” è un romanzo epistolare di Johann Wolfgang Goethe pubblicato nel 1774. L’opera è divisa in due libri, che presentano due momenti nettamente distinti della storia del personaggio. Nel libro esistono due narratori in quanto, oltre alle lettere di Werther, è presente una parte scritta dall’editore per esprimere in modo riassuntivo l’evoluzione del personaggio ormai prossimo alla fine. La tecnica narrativa utilizzata è il monologo interiore: Guglielmo, infatti, destinatario formale delle lettere, è più che altro un espediente narrativo. Spesso la narrazione assume la forma del flusso di coscienza, quando la razionalità è meno ascoltata dal protagonista e l’idea della morte si affaccia prepotentemente nelle sue riflessioni.
Il protagonista Werther, giovane artista borghese, si rifugia in campagna per occuparsi di alcuni affari di famiglia e incomincia a conoscere i luoghi e a stringere contatti occasionali con la gente del posto. Ad un ballo incontra Lotte, una giovane di animo nobile, fidanzata di Albert, in quel momento lontano da casa. Incomincia a frequentarla assiduamente, scoprendo in lei sensibilità e cultura, finendo per innamorarsene follemente. Al ritorno di Albert, che stabilisce con il rivale un rapporto cordiale ed amichevole, Werther, per soffocare i suoi sentimenti, decide di andarsene da quel luogo al seguito di un ambasciatore. Ma l’ambiente meschino e perbenista con cui viene a contatto lo rendono sempre più insofferente verso il suo incarico e, date le dimissioni, ritorna da Lotte che nel frattempo si è sposata con Albert. Una sera, durante l’assenza di Albert, Werther leggendole dei versi, si lascia prendere dalla passione e la bacia. Lotte con fatica lo respinge ed infine lui, dopo averle scritto un’ultima lettera appassionata, si uccide con un colpo di pistola alla tempia.
Qualcuno si è addirittura spinto a considerare il Werther come il primo libro di successo mondiale; di certo dal 1774 partì da Lipsia una vera e propria mania per Werther e i giovani tedeschi presero ad imitare persino l’eccentrico modo di vestirsi del personaggio e, come Werther e Lotte, assunsero l’abitudine di scambiarsi silhouettes in segno d’amore, ma avvenne anche che le sofferenze amorose dei giovani sfociasse per imitazione nel suicidio, che veniva rivalutato come prova di sensibilità e di affermazione di libertà. L’opera ricevette dunque aspre critiche dal clero e da molti benpensanti e si arrivò perfino a vietare lo scritto.
Ho chiesto ad uno dei “lettori”, Francesco Testa, come ha affrontato il lavoro su questo dramma
«Nell’affrontare i personaggi cerco sempre mi metterci qualcosa di personale, in modo tale da comunicare un’emozione. In questo caso specifico mi sono ricordato di quando sono stato rifiutato in amore e come mi sono sentito. È la condizione che conduce Werther al suicidio perché non riesce a superare il dolore. Per quanto riguarda le tecniche interpretative peculiari della lettura, seguo sempre il consiglio basilare e semplice di Anna Bonaiuto che è quello di cercare di capire cosa si sta leggendo… Sembrerà banale, ma effettivamente è tutto lì!».
Primiera Cinema Teatro è un luogo culturale dove la necessità di ricerca intende tradursi in uno sviluppo di senso critico e in una proposta di qualità; un’Associazione Culturale non a scopo di lucro recentemente fondata in Saluzzo da un gruppo di amici da sempre appassionati delle arti sceniche e cinematografiche. L’Associazione intende farsi promotrice di attività culturali inizialmente in ambito locale ma si dichiara aperta a diversi fronti di sviluppo. Obiettivi sostanziali sono la ricerca attiva da parte dei suoi membri e la proposta di prodotti culturali di qualità.
Nei prossimi mesi l’Associazione si occuperà di sviluppare la pratica, la diffusione e la promozione dell’attività e della cultura teatrale e cinematografica, allestendo pertanto spettacoli teatrali, producendo video e filmati amatoriali, organizzando corsi di formazione e stage di aggiornamento, anche in ambito scolastico, promuovendo anche iniziative di ricerca e di divulgazione della cultura teatrale e cinematografica, realizzando infine iniziative editoriali, in stampa o video, concernenti le suddette arti.
Francesco Testa (Consigliere dell’Associazione), nato nel 1985, si è diplomato nel 2004 presso il Liceo Scientifico G.B. Bodoni di Saluzzo. Insieme a Simone Ferrero e Mario Riberi ha seguito nel 2001/2002 il Corso di formazione teatrale del Teatro del Marchesato di Saluzzo, con Nuccio Cantamutto ed ha collaborato con loro alla realizzazione di vari spettacoli, diretto dal regista Valter Scarafia. Attualmente vive a Roma dove è allievo attore presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’ Amico”. Negli ultimi anni ha partecipato come fine dicitore allo spettacolo “Operetta”, messo in scena al Teatro Rendano di Cosenza, ha seguito a Torino uno stage sul metodo Strasberg con D. Lemmo (membro dell’Actors Studio) ed ha partecipato ad un training con M. Margiotta all’Actor’s Center di Roma.
Simone Ferrero (Presidente) è nato nel 1982; da sempre appassionato di teatro ed attore dilettante, è laureato in Medicina e si è diplomati nel 2001 presso il Liceo Classico G.B. Bodoni di Saluzzo, partecipando attivamente all’attività del gruppo teatrale del Liceo e ha frequentato nel 2001/2002 il Corso di formazione teatrale del Teatro del Marchesato di Saluzzo, con Nuccio Cantamutto.
Laura Mancini