Bedda Maki, vincitore di “Una commedia in cerca di autori”
Se nelle motivazioni della giuria nel dichiarare vincitore questo spettacolo c’era proprio una nota di merito alla capacità di “condensare una grande quantità di tematiche contemporanee senza mai annoiare né incepparsi in riflessioni saccenti”, d’altro canto
l’intento della compagnia non è affatto facile e la difficoltà, in qualche momento della rappresentazione, si sente. Il passaggio piuttosto repentino dei protagonisti da un atteggiamento a quello opposto, volendone rappresentare una sorta di catarsi, non è gestito al meglio.
Nel primo tempo alcune battute suonano un po’ scontate, altre vengono “sprecate” a causa della poca energia investita dagli interpreti e la rappresentazione risulta un po’ più piatta, priva di brio e ritmo. Nella seconda parte, più acrobatica e macchiettistica, però, gli attori si “scaldano” e danno prova del loro talento: il personaggio di Calogero diviene incisivo e convincente, risulta frizzante e spontaneo quello della fidanzata Gin; l’entrata in scena del critico gastronomico conferisce “colore” alle situazioni equivoche ed il pubblico si sente più coinvolto nella narrazione. Si passa, dunque, dall’accenno alla crisi delle attività commerciali, alla tematica molto attuale della ricerca del nuovo “a tutti i costi”, al dilagante culto del mondo degli chef, e tra street food, fusion e temuti critici gastronomici che muovono le folle di Twitter, si trova lo spazio anche per un’imprevedibile storia d’amore.
Le idee su cui è incentrata la sceneggiatura sono davvero buone e fanno uscire lo spettatore dal teatro con una riflessione in mente: a quanto pare oggi, conta molto più come si chiamano le cose della loro sostanza. L’aperitivo diventa “l’ape”, l’università “l’uni”; Calogero preferisce chiamarsi Calos ed è sufficiente cambiare il nome in versione nipponica ai tradizionali cibi siciliani per renderli più attraenti. Ma in questo mondo di apparenze, l’autore fortunatamente lascia intendere la sua fiducia nei confronti di chi ascolta, osserva, consuma, sceglie e nella sua capacità di sgamare l’inganno.
Con: Roberta Azzarone, Caterina Gramaglia, Franco Mirabella, Lorenzo Parrotto, Arturo Scognamiglio
Teatro de’ Servi, via del Mortaro 22 – Roma
“Bedda Maki”
Da martedi a venerdi ore 21, sabato ore 17.30 e 21, domenica ore 17.30
Costo biglietti: platea 22€ – galleria 18€
Laura Mancini