Quattro chiacchiere con Michele Staino

 

La rassegna concertistica “Jazzando”  ha debuttato il 9 Giugno 2009 presso l’Accademia Nazionale di Danza all’Aventino, che dispone al suo interno dell’antico Teatro Ruskaja, recentemente ristrutturato e continuerà fino al 13 Giugno con un programma interessantissimo. La direzione artistica è affidata a Michele Staino, esperto della musica jazz, musicista e compositore egli stesso ed è prevista una maggiore presenza di artisti internazionali nella programmazione. Secondo le intenzioni del progetto e della direzione artistica, vengono promossi giovani artisti italiani, che trovano difficoltà ad affermarsi sulla scena musicale grazie ad un cartellone che offre un trampolino di lancio a nomi poco noti al grande pubblico al fianco di grandi nomi internazionali. Assistendo alla serata di Giovedì 11, ho avuto il piacere di fare due chiacchiere – chiamiamola intervista informale – col Direttore Artistico di Jazzando.

Michele, raccontaci di come sei venuto a contatto con l’organizzazione di questo evento – Dunque, dobbiamo risalire già alla prima edizione, quella dello scorso anno. La Fondazione Accademia Arco, che mi conosceva come musicista, mi propose la co-direzione dell’evento presso il Teatro Tendastrisce.

E come è andata quella prima esperienza – Dal punto di vista artistico benissimo, la scelta delle formazioni musicali si è rivelata indovinata e le performance sono state di grande qualità. Dal punto di vista del riscontro di pubblico, però, andò piuttosto male: il progetto nasceva anche con l’intento di riabilitare la zona degradata di quel teatro, ma evidentemente il rischio era di rimanere nascosti a chi poteva essere interessato e lasciare indifferente la gente del quartiere, ancora poco preparata a questo tipo di spettacolo.

Quest’anno, invece, hai assunto la piena direzione: con quale criterio hai scelto gli artisti partecipanti? – Come ti sarai già resa conto, la scelta è stata rivolta a gruppi che non fanno un jazz “standard” quanto piuttosto, quello che potremmo definire un jazz “d’avanguardia”, anche se secondo me il jazz è sempre ricerca, non è mai ripetizione di qualcosa di già fatto: si tratta di un linguaggio sempre nuovo. Qundi ho scelto in base al mio gusto e al genere di musica che faccio io stesso.

Forse saprai anche tu delle polemiche nate a causa del fatto che la primissima comunicazione dell’evento puntava molto sui nomi stranieri partecipanti a Jazzando – come Greg Cohen stasera – e si soffermava poco sui gruppi italiani… Cosa hai pensato di tanta insoddisfazione manifestata in questa occasione? -Ciò su cui vorrei porre l’accento io, riguardo a qual malinteso, è che si sono invitati, sì, degli artisti stranieri, ma che hanno sempre suonato insieme agli italiani e questa noi l’abbiamo ritenuta un’occasione importante per i gruppi nostrani che hanno partecipato alla rassegna. Ci tengo anche a dire, però, che Jazzando non è affatto un trampolino di lancio per musicisti italiani “esordienti”: qui ci sono solo musicisti collaudati e musica di qualità, nessun esordiente.

Tu credi che ci sia, però, anche un po’ di esterofilia in questo ambito? – L’esterofilia, in Italia, purtroppo esiste e nell’ambito artistico più che mai. Ti faccio un esempio: gli Art Ensemble of Chicago suonano molto più spesso qui in Italia che negli Stati Uniti, perché fanno un genere che lì non è neanche apprezzato mentre qui sono accolti a braccia aperte.

Chi è Michele Staino

Michele Staino (Fiesole, 1980) inizia a occuparsi di musica nel 1994 iscrivendosi alla scuola di musica Jazz di Alessandro Di Puccio sotto la guida del maestro Franco Nesti. Da subito inizia una intensa attività concertistica suonando il basso elettrico in varie formazioni rock con le quali partecipa a diversi concorsi e incide qualche promo. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla facoltà di filosofia. Inizia lo studio del contrabbasso nel 2004, iscrivendosi ai seminari estivi di “Siena Jazz” e seguendo i corsi dei maestri Furio Di Castri e Piero Leveratto e studiando privatamente per diversi anni con Raffaello Pareti. Comincia da subito a suonare in diverse formazioni di jazz facendo esperienza sul campo in vari concerti e jam sessions.

Nel 2005 nasce il Jazz Bam Trio che lo vede a fianco di Alessandro Lanzoni (pianoforte) e Bernardo Guerra (batteria) con cui partecipa ai concorsi “Emergenti Live” di Bergamo e di Ronciglione Jazz, arrivando in entrambe le occasioni in finale. Ai seminari di Ronciglione ha la possibilità di studiare con il contrabbassista americano Buster Williams. Sempre nel 2005 forma il Mulholland Trio con lo stesso Bernardo Guerra e Simone Graziano al pianoforte con cui si esibisce in Teatri e Festival. Tra il 2004 e il 2007 incide tre dischi insieme al collettivo di musica sperimentale Nihil Project di Antonello Cresti. Nel 2005 partecipa ai seminari estivi di “Sant’Anna Arresi” dove il maestro Willam Parker gli conferisce una borsa di studio. Nel 2006 vince nuovamente la borsa di studio allo stesso seminario guadagnandosi un viaggio studio al Columbia College di Chicago e l’invito a esibirsi con un progetto originale insieme agli altri borsisti. Nascono così gli Haiku Sensei con i quali si esibisce nel 2007 affianco a Dave Douglas.

Dal 2007 è il contrabbassista dell’orchestra multietnica Musipolitana di Alessandro Di Puccio con i quali partecipa al festival internazionale Roots & Routes. Nel 2008 la cantante afroamericana Amana Melomé lo invita a entrare nel suo gruppo insieme al percussionista Paul Dabiré. Dal 2008 si esibisce con il Trio Inferno (Joy De Vito alla chitarra, Bernardo Guerra alla batteria) e con Simone Graziano al festival “Jazz & Vento” a Catanzaro facendo da apertura al concerto di Stefano di Battista. Sempre nel 2008 il “Club Tenco” lo chiama per incidere alcuni brani cantati tra gli altri da Giorgio Conte. Attualmente sta completando gli studi in musica jazz al Conservatorio G. B. Martini di Bologna con i maestri Tomaso Lama, Stefano Zenni e Marco Micheli. Nel 2008 è consulente artistico, al fianco del musicologo Lorenzo Tozzi, del festival “Jazzando…Musica intorno al Mondo” realizzato dalla Fondazione Internazionale Accademia Arco, che vede alternarsi sul palco del Teatro Tendastrisce di Roma maestri quali John Taylor e Nico Gori e molti artisti emergenti.

Il Teatro Ruskaja

Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza Cornice dei concerti di Jazzando è l’Accademia Nazionale di Danza (cosiddetto Castello dei Cesari), situata in una delle zone più incantevoli della Capitale, l’Aventino. L’edificio e l’area che ospitano l’Accademia di Danza sono di eccezionale valore storico e archeologico. Già le fonti cartografiche del Falda (1676) e del Nolli (1748) raffigurano la struttura asimmetrica di un edificio, denominato Castello d’acqua, che si erge su di un pianoro dell’Aventino.

Nel 1932, il proprietario donò l’antico manufatto ed il terreno circostante a Mussolini, che in considerazione delle “sorti magnifiche e progressive della gioventù littoria”, con un munifico gesto di opportunità politica destinò l’edificio ed il terreno all’Opera Nazionale Balilla affinché provvedesse alla ristrutturazione ed alla bonifica integrale dell’ormai fatiscente costruzione. Venne incaricato dei lavori l’architetto Gaetano Minnucci (Macerata, 1886 – Roma, 1980), allora esponente del MIAR, redattore della rivista Architettura e assistente alla Facoltà di Architettura di Roma. L’edificio fu inaugurato il 3 agosto 1935 alla presenza di Benito Mussolini. Nel 1948 venne donato alla neonata Accademia Nazionale di Danza, diretta da Jia Ruskaja.

L’Accademia Nazionale di Danza dispone di alcuni teatri, sia all’aperto che all’interno dell’edificio, come appunto l’antico Teatro Ruskaja, ricavato in un’antica cisterna romana e recentemente ristrutturato. Si tratta di un accogliente teatro con circa 100 posti a sedere, utilizzato già dall’Accademia per presentazioni, convegni, spettacoli di musica e danza. L’intento della Fondazione Internazionale Accademia Arco e dell’Accademia di Danza è di far sì che il festival jazz e la sede dell’Accademia diventino un vero e proprio punto di ritrovo per quanti desiderino trascorrere una serata diversa. Infatti, nel periodo maggio-giugno l’Accademia di danza mette a disposizione la propria sede per eventi di vario genere e allestisce lo spazio esterno al teatro con un grazioso angolo ristoro, attrezzando l’area con sedie e tavolini e con un catering per la durata della rassegna.

Fondazione Internazionale Accademia Arco La Fondazione Internazionale Accademia Arco, presieduta da Larissa Anisimova, nasce a Roma nel 2000 grazie all’iniziativa di un gruppo di persone di nazionalità diverse, interessate a promuovere eventi culturali significativi sulla strada del dialogo e dell’interscambio. Obiettivo primario e scopo sociale della Fondazione è promuovere la ricerca e la diffusione delle Culture europea ed asiatica per cogliere a fondo le comuni radici e le straordinarie opportunità offerte da uno scambio culturale, sostenendone la divulgazione oltre i confini nazionali e favorendo la condivisione di un patrimonio comune dell’umanità. Su questa linea vengono promossi progetti e iniziative finalizzati alla reciproca conoscenza tra i continenti, costellati da tradizioni, culture, religioni, usi e costumi diversi.

Le iniziative della Fondazione hanno in ogni occasione trovato il plauso dei più alti livelli istituzionali italiani come il Presidente della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri; in questo lavoro è continua la collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero per lo Sviluppo Economico, Ministero degli Esteri, l’Istituto per il Commercio Estero, le Regioni e gli Enti locali territoriali. Ogni evento organizzato dalla Fondazione è il frutto di un lavoro meticoloso, basato sullo studio di contenuti scientifici, storici ed artistici, ed allo stesso tempo è uno spettacolo straordinario e fruibile.

Laura Mancini

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