AMBROSE AKINMUSIRE “WHEN THE HEART EMERGES GLISTERING”, BLUE NOTE

Un quintetto di collaboratori di vecchia data, quello che interpreta i 13 brani del primo album prodotto dal giovane trombettista californiano Ambrose Akinmusire. Il loro affiatamento emerge quale tratto peculiare, oltre al trasformismo che caratterizza le interpretazioni di Akinmusire.

Il titolo si riferisce all’essere emotivamente coinvolti in ogni atto in cui ci si esprime – anche artistico – rendendo partecipi gli altri di ciò che è nel cuore. Ed è proprio un’esigenza di esprimere la propria sofferenza, quella trasmessa dall’introduzione di Confessions to My Unborn Daughter eseguita in solitudine dal trombettista coi suoi rapidi fraseggi, poi “inseguito” da Walter Smith III al sax tenore nei loro scambi ed in fine protagonista di un’improvvisazione dall’andamento “vorticoso” e di un’altra in cui ricerca l’atonalità. Come in altre composizioni che condividono la stessa atmosfera (Regret (No More) suonata da Akinmusire e Clayton, il lento blues di Henya, lo swing di With Love dove la disperazione della tromba è mitigata dagli interventi del sax), il tocco delicato di Gerald Clayton al piano ne enfatizza la tristezza.
Con toni “sinistri” l’ensemble annuncia all’unisono il tema principale di Jaya (Raghavan) che poi si trasforma nella frenesia delle improvvisazioni rumorose di cui si afferra con difficoltà la melodia; lo stesso avviene nel ritmato Far But Few Between. Ayneh (Cora) e Ayneh (Campbell) dedicati alla madre di Akinmusire, forniscono due differenti interpretazioni della stessa breve melodia. Se la lenta introduzione di Tear Stained Suicide Manifesto suona funerea, si avverte una certa dolcezza nell’assolo di Clayton e mentre Justin Brown alla batteria conduce un ritmo irrequieto, i fiati entrano insieme coi loro “lamenti”.
L’atmosfera varia sensibilmente solo in rare occasioni: in My Name Is Oscar, dedicata al giovane afro americano Oscar Grant, ucciso ad Oakland durante la notte di capodanno del 2009, dove percussioni e batteria accompagnano la voce narrante del leader, tra ritmi tribali e sonorità disco; nel travolgente bop di The Walls Of Lechuguilla ed in fine nello standard What’s New in cui il trombettista, accompagnato dal piano swingante, alterna una timbrica più aspra sulle note acute ad un soffiato  più morbido.
Ambrose Akinmusire – trumpet
Walter Smith III – tenor sax
Gerald Clayton – piano
Harish Raghavan – bass
Justin Brown – drum
Laura Mancini
(Jazz Colours, anno 2010)

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