ADAM PACHE TRIO AL 28 DIVINO JAZZ

Il 9 Aprile 2010 il batterista australiano Adam Pache, dopo aver lasciato New York per trasferirsi a Roma, presenta il suo trio di recentissima formazione al 28 Divino Jazz di Roma ed insieme a Domenico Sanna (tastiere) e Paolo Benedettini (contrabbasso) propone una serata tra standards rivisitati e accenni di  fusion, caratterizzata in particolar modo dal suono della tastiera elettronica.
Sulle prime i musicisti ci appaiono molto concentrati nell’esecuzione e un po’ freddi, l’unico coinvolto sembra Pache. I temi principali dei brani vengono appena accennati e l’arrangiamento dei brani tende a scomporli e frammentarli, soprattutto grazie ai fraseggi rapidi e “leggeri” di Sanna, come in “What is this thing called love”.
In “So what” ci colpisce l’apertura accattivante di Benedettini, in “Evidence” il trio si avvale dell’intervento al sax di Max Davola che risveglia l’attenzione col suo fraseggio frenetico eppure fluido: sembra quasi “parlare”, tanto i suoni prodotti sono legati, forse rifacendosi proprio al pianismo di Monk.
Il risultato complessivo è un’atmosfera piuttosto spensierata e serena che però rischia di far relegare  la musica del trio ad un prodotto di “sottofondo” riuscendo raramente a catturare l’attenzione.
Laura Mancini

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