Torna a Roma “Non si uccidono così anche i cavalli”
La fame. Quella di successo e quella vera, di chi non sa come campare. È proprio questa la forza motrice che spinge i protagonisti della storia narrata da Horace McCoy nel 1935, ripresa da Sidney Pollack nel suo film del 1969 e adattata per il palco da Giancarlo Fares già nel 2018, in un musical che torna in scena in questi giorni sul palco del Teatro Sala Umberto di Roma. Si tratta di “Non si uccidono così anche i cavalli?” ma potrebbe anche trattarsi di tanti altri testi, copioni o di storie che nessuno mai ha scritto e si ripetono ogni giorno. Se la disperazione alla quale si ispirava McCoy era un chiaro richiamo – ed un’aperta denuncia – ad un momento di grave crisi economica che caratterizzava il periodo storico in cui viveva l’autore, la disperazione narrata nella sceneggiatura di Fares potrebbe essere, invece, quella meno evidente e più subdola – ma altrettanto pericolosa – di una società che vive un grave decadimento dei valori. La scelta di mettere in scena questo testo, è dovuta probabilmente anche alla sua incredibile attualità, come sempre attuali sono le illusioni (della politica, dello show business, dei social).
Il protagonista assoluto della rappresentazione è indubbiamente Giuseppe Zeno nei panni di Joe, organizzatore e conduttore della maratona di ballo. L’interprete, instancabile padrone della scena, si muove agilmente sul palco, è preciso come una macchina nel pronunciare le sue battute a ritmo forsennato e non delude nemmeno nelle sue interpretazioni canore e rap. Nell’alternanza tra monologhi drammatici e parti leggere e scherzose, emerge tutta la maestria di questo attore che, in questo spettacolo, ha trovato una grande occasione per farsi notare. La sua è forse la vera maratona e, pur senza riprendere quasi mai fiato, non mostra segni di cedimento o stanchezza fino alla fine.
A Silvia Salemi, invece, è affidato il ruolo della coprotagonista Gloria, la quale, divisa tra apparente determinazione e paura interiore, simboleggia perfettamente la disperazione di tutti i concorrenti. Colpisce in particolar modo la sua interpretazione sentita e toccante del brano “Perdere”.
Alla storia di altre coppie in gara non si fa alcun accenno e forse la scelta di privarle, così, di un’identità chiara, è voluta da parte del regista.
La musica dal vivo è l’altra grande protagonista e le canzoni in stile swing, elettro-swing e jazz manouche composte appositamente per lo spettacolo da Piji ed interpretate dal Piji Electroswing Project contribuiscono a coinvolgere lo spettatore. Le melodie di noti brani internazionali come “She’s a maniac” sono riarrangiati ed interpretati ad hoc in lingua italiana, per permettere alla band di contribuire alla narrazione della storia.
Tra le coreografie di Manuel Micheli, spicca in modo particolare quella sensuale ed allusiva creata sul brano “Prendimi”. Di grande effetto il gioco di luci e ombre che i ballerini creano aprendo e chiudendo le valigie.
Nella messa in scena teatrale è richiesta una buona dose di complicità da parte dello spettatore, chiamato ad immaginare quei corpi ammassati degli iniziali 150 partecipanti alla gara (le coppie di ballerini sono in realtà 7 fin dall’inizio) e lo scorrere del tempo e dei giorni durante i quali si susseguono balli che in realtà non vengono eseguiti in pista. Questi sono elementi importanti per far comprendere al pubblico l’estrema stanchezza dei protagonisti, che arriva di fatto dopo appena un paio di balli. Chissà se con qualche piccolo accorgimento in più, non si potrebbero rendere in modo efficace questi punti, magari coinvolgendo per le primissime scene qualche coppia in più solo come comparsa e aggiungendo almeno un paio di coreografie nella prima parte dello spettacolo, prima di mostrarci i personaggi ciondolare stanchi e appesi l’uno all’altro.
Teatro Sala Umberto – Roma
26 Settembre – 6 Ottobre 2019
“Non si uccidono così anche i cavalli?”
Regia e adattamento Giancarlo Fares, traduzione Giorgio Mariuzzo.
Tratto dall’omonimo romanzo di Horace Mccoy
Con: Giuseppe Zeno, Silvia Salemi, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Martin Loberto, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana SimoneMusica dal vivo del Piji Electroswing Project (Piji voce – chitarra, Dario Troisi – clarinetto, Egidio Marchitelli – elettronica & chitarra, Francesco Saverio – capo basso, Andy Bartolucci – batteria).
Coreografie Manuel Micheli
Laura Mancini