Il progetto dell’attore Edoardo Sylos Labini, intitolato “Gabriele D’Annunzio, tra amori e battaglie” è molto più di uno spettacolo teatrale. Realizzato in ogni sua fase in collaborazione con Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale, l’evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni che si terranno in occasione del 150° anniversario della nascita del Vate, avvenuta a Pescara nel 1863.
LO SPETTACOLO.
Proseguendo un percorso di rivalutazione dei personaggi legati ad un certo periodo storico, che spesso hanno subito dei pregiudizi e sono stati considerati “marchi” politici del loro tempo, dopo Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Mazzini, Italo Balbo, stavolta lo studio e le energie di Sylos Labini e del regista ed autore Francesco Sala si sono concentrate sull’affascinante figura del Vate, in un progetto che si presenta come tributo ad una delle personalità più controverse della scena culturale italiana del Novecento. «Il Vate, spesso considerato erroneamente proto-fascista, fu in realtà un superomista, anarchico, individualista» sostiene lo storico Guerri. «Il Duce sfruttò la figura ed il personaggio di D’Annunzio a fini propagandistici – spiega il regista Sala -, un aneddoto racconta di una volta in cui i fedelissimi di Mussolini gli riferirono che D’Annunzio faceva i “capricci” e chiedendo come reagire, ottenero come risposta: “D’Annunzio è come un dente cariato: o lo si estirpa o lo si ricopre d’oro… ricopritelo d’oro.” E fu proprio il Duce, infatti, a finanziare la costosa realizzazione del Vittoriale che poi il Vate donò agli italiani»
Gabriele D’Annunzio è rivissuto come un artista che ha saputo imporre i propri sogni, facendo “della propria vita come si fa un’opera d’arte”. Lo spettacolo traccia la sua vita – al di là di ogni intento biografico completo – scandita dal succedersi di amori, passioni, infedeltà, avventure politiche e mondane, autentiche provocazioni poetiche, vissute sempre con vittorioso clamore.
D’Annunzio, amante instancabile, rende omaggio alle sue donne: da Eleonora Duse alla moglie Maria Hardouin d’Altemps, dalla pianista Luisa Baccara, passando per la governante Amélie Mazoyer attraverso i versi de “Il Piacere”, de “Il Fuoco” e rivivendo un’insolita versione elettronica de “La pioggia nel pineto” mixata con le grandi arie di Wagner, grazie al contributo del dj Antonello Aprea, collaboratore di Sylos Labini ormai da dieci anni, nella formula sperimentata insieme e ribattezzata “Disco Teatro”.
In scena con Edoardo Sylos Labini, ci sono Giorgia Sinicorni nei panni della governante Amelie Mazoyer e Silvia Siravo in quelli di Luisa Baccara, mentre Alice Viglioglia interpreta la moglie Maria Hardouin e con la partecipazione di Viola Pornaro nel ruolo di Eleonora Duse.
La rappresentazione “Gabriele d’Annunzio, tra amori e battaglie” ha debuttato al Teatro Marrucino di Chieti lo scorso 9 febbraio ed arriverà a Roma il 21 presso il Teatro Nazionale, per poi proseguire, tra le altre città, a Torino (Teatro Gobetti, 1-3 marzo), Milano (Teatro Manzoni, 20-24 marzo) e Trieste (Teatro Rossetti, 3 Aprile).
«Forse nel finale c’è la chiave di volta del personaggio Gabriele D’Annunzio: “Qualche volta odo scorrere la vita, nel silenzio. Chi mai potrà indovinare oggi quello che di me ho voluto nascondere?”. Un’identità nascosta la sua? In teatro ci si mette la maschera, una maschera che D’Annunzio-personaggio ha tenuto per tutta la vita: Vate, poeta guerriero, politico e seduttore.
Attraverso il suo linguaggio, ci siamo dovuti scontrare e confrontare con la sua modernità di stile, ma è nel binomio arte-vita la sua consacrazione a unico modello di riferimento per la nostra Cultura. D’Annunzio creò una mitologia fatta di ricercate dediche calligrafiche alle sue amanti, di personale design, di invenzioni pubblicitarie, di eventi pubblici e di politica attiva: si pensi all’impresa fiumana o al volo su Vienna. Tutto era per lui bruciante passione. La scena riprende la sua ultima dimora a Gardone Riviera, il Vittoriale, che D’Annunzio si dedicò fin dal 1921 ad arredare personalmente con l’aiuto dell’arch. Maroni. Vittoriale come scenografia delle sue creazioni e trasfigurazioni. Una casa teatro della mente, dove, collocato in alto, inquadrato dentro una spaziosa cornice, c’è l’altro D’Annunzio: un dj.
Sarà lui a scandire l’intera colonna sonora dello spettacolo, reinterpretando la concezione wagneriana della musica tanto cara al Vate.
Musica come suono violento, come rullo di tamburo, non mezzo a servizio del testo ma superamento del testo stesso. Teatro come arte magica e manifestazione di Poesia.» Francesco Sala.
L’E-BOOK.
La rappresentazione dal vivo diventerà un innovativo e-book multimediale di ultima generazione per iPad che consentirà ai fruitori di vivere e rivivere le emozioni di scena, ripercorrendo i momenti salienti della rappresentazione di Edoardo Sylos Labini grazie a spezzoni video, foto di scena, bozzetti originali delle scenografie, interviste agli attori e al regista, mettendole in parallelo con documentazione storica del tempo come foto e lettere originali di Gabriele d’Annunzio.
«L’idea di realizzare un e-book multimediale che racchiuda i momenti salienti dello spettacolo teatrale – racconta Edoardo Sylos Labini – è prima di tutto un modo innovativo per celebrare il 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, in sintonia con la sua continua ricerca di elaborare forme nuove per diffondere la cultura intrecciando suggestioni e stimoli eterogenei, cosa che la poliedricità degli e-book ben consentono, ed anche una splendida opportunità per condividere un evento culturale con una platea senza confini quale quella degli utilizzatori di editoria elettronica, che potranno così apprezzare i particolari aspetti della vita del Vate rivivendoli su uno strumento davvero intrigante».
Il libro elettronico – edito da INTERLUDIO, che ne ha curato i contenuti multimediali e la realizzazione – rappresenta un modo efficace ed avvincente di conoscere il passato di questa Nazione su uno strumento ormai irrinunciabile per chiunque voglia avere la propria biblioteca personale sempre con sé a portata di dito. Un’occasione di svago culturale quindi, ma anche di approfondimento storico su uno dei massimi esponenti della cultura italiana del ‘900.
Edoardo Sylos Labini è il primo attore in Italia ad avvicinare il teatro all’editoria elettronica multimediale di ultima generazione, indicando una nuova interessante strada: gustare il teatro prima dal vivo, per poi approfondire l’argomento attraverso una pubblicazione dedicata, dove conoscere, in maniera interattiva, il grande impegno di far rivivere pagine di storia nazionale direttamente da chi l’opera teatrale ha prodotto e realizzato.
Disponibile su Apple iBookstore da fine aprile, è possibile già da oggi registrarsi sul sito www.gabrieledannunzioebook.com per essere avvertiti tramite e-mail appena l’e-book sarà in vendita.
IL FUMETTO.
In occasione delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, dal 7 febbraio 2013, in allegato con il quotidiano “Il Giornale”, sono disponibili 40.000 copie de il Fumetto “Gabriele d’Annunzio, tra amori e battaglie”, che ricalca lo spettacolo. La prefazione, a cura di Giordano Bruno Guerri, delinea al meglio il Vate come uomo quotidiano e segreto, mentre le chine e le matite di Marco Sciame ci regalano un’insolita rappresentazione del poeta.
LA MOSTRA.
Dal 20 al 24 marzo 2013 presso il Teatro Manzoni di Milano, RG Produzioni in collaborazione con DNArt organizzano la mostra “Gabriele d’Annunzio, tra amori e battaglie”: l’esposizione aprirà gli armadi della casa del poeta per esporre gli aspetti più intimi e glamour del Vate rendendo più vicina la figura del poeta abruzzese e consentendo al visitatore di entrare negli aspetti più intimi dell’uomo.
Illustre protagonista della storia e della letteratura del XIX e del XX secolo, il Vate ha saputo mantenere vivo l’interesse su di sé, grazie alla sterminata ed elegante produzione letteraria, alla testimonianza delle sue azioni eroiche e delle sue opere immortali, donando agli italiani il complesso monumentale di grande suggestione: la villa mausoleo del Vittoriale, sul lago di Garda.
Come afferma Giordano Bruno Guerri, curatore anche di questa mostra: «Gabriele d’Annunzio ha donato il Vittoriale agli Italiani perché voleva che venissero ricordate non soltanto la sua opera letteraria e le sue imprese di guerra, ma anche la sua vita quotidiana, nella sua casa. È mia convinzione che il Poeta amerebbe che tutti i suoi oggetti potessero essere ammirati dai visitatori, alla stregua degli edifici, delle stanze e dei giardini del Vittoriale».
Il Vate, visto attraverso gli oggetti e le piccole cose, appare ancora più complesso: superuomo e casalingo, soldato e poeta. D’Annunzio anticipa le caratteristiche di un vip ante litteram, in grado di far parlare di sé non solo attraverso i gesti e le parole, ma anche attraverso i suoi oggetti privati.
Laura Mancini