Sabato 6 Marzo 2010 al (Crossover) di Roma, Francesca De Fazi si trova a sostituire Mario Donatone (che rimanda il suo concerto per un inconveniente) e mette su insieme ad i musicisti che solitamente accompagnano il pianista, un improvvisato “Francesca De Fazi blues trio”. La cantante grintosa dall’anima rock e chitarrista (acustica ed elettrica) di ottima scuola, è forse l’unica cantante donna realmente emergente nel panorama del blues italiano. Qualcuno la paragona a Bonnie Raitt ed il suo crescente successo, sancito dal primo album live “Blues Dues” che mescola composizioni originali e cover, è il giusto premio dopo anni di esibizioni che ne hanno affinato il repertorio e lo stile.
In occasione di questa serata, Francesca propone nuovi arrangiamenti dei Talking Heads come in “Once in a lifetime”, un’originale e gradevole versione di “I’m bad” di Michael Jackson. Rivisita con la sua voce ruvida e graffiante brani rock degli anni ’70 come “Rock and roll” dei Led Zeppelin mentre s’accompagna anche alla chitarra ed incita il pubblico un po’ timido a partecipare. La cantante riesce a dare un diverso colore a ciascuna melodia, dimostra di essere un’artista di gran carattere mixando femminilità ed aggressività e rivaluta il blues, qui sentito come energia, dolcezza, ironia e al contempo asprezza e non solo come un grido di dolore.
Passa poi al rythm & blues di “Tartle blues” in una traduzione italiana fatta da lei che risulta davvero efficace. Spazia per brani country blues più romantici per passare ad un insolito arrangiamento di “Material girl” di Madonna accompagnandosi con chitarra più piccolina e arrivare ad un arrangiamento reggae di “Lord, won’t you buy me an electric car?”, con varianti che attualizzano il testo. “Rollin’ on the river” parte più soft e si scatena verso il finale. Non mancano i Rolling Stone e i Beatles con “I can get no satisfaction” e “Get back” e all’una e mezza di notte la cantante pare ancora piena d’energia.
Il progetto (crossover) è la prima iniziativa europea di raccolta fondi per il sociale, basata interamente sulla musica live, sviluppato da Antonio Mattei sui risultati del Festival del Fundrising 2008, organizzato dall’Università di Forlì, con l’obiettivo di finanziare le attività sociali di velaterapia della Cooperativa Sociale Onlus Veleggiabili, attraverso attività non classicamente riconducibili alla raccolta fondi.
Oltre ad Antonio Mattei, responsabile del progetto con compiti di Direzione Artistica ed Economico-Finanziaria è anche Annalisa Caruso, entrambi volontari e membri del CDA dell’Associazione Culturale Equi In Ozio, titolare degli spazi logistici di via degli equi 22 e membri del CDA della Cooperativa Sociale Onlus Veleggiabili.
Lo scopo è “utilizzare” la musica live come forza trainante dell’impegno sociale dei musicisti e della partecipazione del pubblico per il lancio ed il consolidamento di una iniziativa di fundrising facilmente replicabile in altri contesti sociali e territoriali.
Il (crossover), non è inoltre solo un pub dove poter ascoltare anche della buona musica, ma una vera e propria sala concerto, dove poter trovare anche un bere ed un mangiare di qualità, secondo una visione che intende la musica, come ogni altra manifestazione artistica, meritevole del rispetto di chi ne gode il privilegio di assistervi.
Al (crossover) possono suonare tutti ed ogni genere musicale può trovare spazio, purché acustico e senza toni troppo esasperati. Dalle giovani band emergenti che si confrontano negli open mic del venerdì, alle jam, sia jazz che blues, rispettivamente ogni martedì e mercoledì, alla musica d’autore italiana del giovedì fino agli artisti più affermati nei concerti del sabato.
Ogni concerto viene rilasciato in streaming dallo spazio myspace del (crossover) ed è visibile anche sul sito, al fine di promuovere il più possibile gli artisti che si esibiscono e consentire anche a coloro che sono lontani o sono impossibilitati ad intervenire direttamente, come i disabili, di assistere alle esibizioni dei loro artisti preferiti.
L’apertura del (crossover) al pubblico avviene alle ore 22, mentre i concerti hanno inizio alle ore 23.00 e terminano alle ore 01.00 con una pausa intorno a mezzanotte. Non è prevista di norma una quota per l’ingresso, ma è possibile che in determinate serate questa venga richiesta dal gruppo o dall’artista che si esibisce. La raccolta fondi ed il successo del progetto dipende esclusivamente dalle consumazioni del pubblico, per questo la consumazione è sempre obbligatoria.
Laura Mancini