Antonio Giuliani ed il suo “Fatece largo”

Anche quest’estate della Capitale non si è fatta mancare una passerella di attori all’insegna del divertimento assoluto, con la XXIV edizione di All’Ombra del Colosseo. Tra gli intrattenitori dalla comicità più squisitamente romana, Antonio Giuliani è stato protagonista di uno spettacolo di cabaret molto strutturato ed intelligente, ripreso in più repliche, dal titolo “Fatece largo”.

Lo spunto per dare il via ad una serie di brillanti gag ma anche a riflessioni, critiche e sfoghi a cuore libero è, stavolta, un banale documento di riconoscimento come la carta d’identità, rappresentato in formato gigante al centro del palco. Mentre viene trasmesso un inno nazionale in versione disco, Giuliani spunta col suo faccione fuori da un riquadro aperto proprio all’altezza della foto di riconoscimento. Attento osservatore della realtà che lo circonda, dà il via allo spettacolo, ridendo ancora degli italiani e del loro tipico modo di fare, tutto relativo ed approssimativo e confrontando i sistemi di riconoscimento super tecnologici e scientifici degli Stati Uniti col solito nostrano tentativo di “barare” su altezza, colore degli occhi, età e via dicendo… “E te credo che quando cercano i criminali poi non li trovano!!” è una delle prime battute esilaranti che fa scaldare il pubblico, partecipe per tutta la durata della performance non breve. La suggestiva descrizione delle difficoltà che si devono affrontare per scattare le foto per la carta d’identità nelle apposite cabine è tutta un programma e se alla voce “professione” le risposte sono assai nebulose, ecco l’occasione per ironizzare sulla triste situazione del lavoro nel nostro Paese.

Il comico cerca, però, di dare una sorta di rivincita ai connazionali nel confronto con gli americani, grazie ad un rapido e simpatico excursus di tutte le invenzioni scientifiche nate dalle nostre menti del passato. Qualche considerazione politica non manca e, accennando alla confusione su partiti e votazioni che si avverte in Italia, Antonio Giuliani si lancia in una rilettura storica del destino del popolo romano, tornando a quella che considera la prima elezione popolare, avvenuta di fronte a Ponzio Pilato, quando la gente scelse di salvare il ladrone piuttosto che Gesù… Si sfoga, poi, con rabbia eccessiva e per questo divertente contro i tedeschi e la Germania ed il loro presunto atteggiamento snob verso l’Italia e scherza senza pudore sui Papi ed ex Papi del Vaticano, che interpreta fantasiosamente immaginando dialoghi che li “romanizzano”. Non mancano alcuni sketch classici come quello sulla zanzara, descritta quasi come un mostro intelligente che si fa beffa degli uomini e sulla tecnologia con Google – il nuovo punto di riferimento dei giovani, ora che i nonni non lo sono più – ed i cellulari touch screen.  

Laura Mancini

Potrebbero interessarti anche...