IL CAMPANELLO: STRUMENTO DA NON SOTTOVALUTARE…

Pensando al campanello (non quello di casa chiaramente) non siamo abituati ad immaginarlo come uno strumento musicale e probabilmente oggi lo riteniamo un oggetto inutile e antiquato e lo associamo tutt’al più alla figura di un ricco ed elegante padrone di casa che seduto a tavola lo agita per richiamare il suo cameriere.  Ma i campanelli, i sonagli e oggetti simili hanno origini antiche ed affascinanti.
Si diffusero tra la popolazione egizia, tra i greci e soprattutto tra i romani presso i quali avevano funzioni molteplici, infatti erano utilizzati nei momenti di svago e di gioco per i bambini o a scopo di richiamo in altre circostanze come tra i soldati della ronda di notte e tra i vigilanti dell’Antica Roma che li utilizzavano nel caso fosse stato necessario avvisare gli abitanti dei vari quartieri della città per via di un incendio o per altri pericoli; in alcuni culti o riti magici servivano a scandire il ritmo di danze generalmente orgiastiche e da questa tradizione ne hanno ereditato l’uso anche i teatri romani nelle loro scene comiche in cui, per esagerazione, numerosi personaggi indossavano campanelli ai polsi, ai gomiti, alle orecchie e alle vesti mentre si esibivano in danze estremamente “sonore”…

Nel culto dei morti invece erano un ornamento indispensabile per tenere lontani gli spiriti maligni; siamo anche abituati all’immagine di animali da allevamento o domestici con al collo un campanello; infine avevano la loro parte nelle esibizioni musicali insieme ad altri strumenti.

Come strumento liturgico il campanello è stato utilizzato nella Messa da quando nel XII secolo si introdusse l’elevazione dell’Eucaristia, per portare su di essa l’attenzione e la devozione dei fedeli cristiani.
I campanelli fin dall’antichità sono stati realizzati in varie forme e dimensioni, possono variare da un altezza di 2 centimetri e una base all’incirca di 1 centimetro e mezzo di diametro (ipotizzando una forma classica, appunto a “campana”) nel caso di quelli piccolissimi, a un’altezza di 15 centimetri e una base di 6. Hanno un batacchio al loro interno che urtando contro la parete del corpo principale produce un suono più o meno acuto a seconda del materiale. Quelli di piccole dimensioni, fatti di bronzo e con il batacchio di ferro, sono i campanelli detti “tintinnabula”, dal suono che producono detto “tintinnio”.
Spesso sono incisi con forme geometriche decorative ed iscrizioni. In Italia i migliori campanelli furono prodotti da bronzisti padovani e veneziani.
Laura Mancini

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