Filippo Cosentino, Marc Copland, Daniele Bertone, “ASK” – IpogeoRecords
Col suo nuovo album “Ask”, il chitarrista Filippo Cosentino, in trio con il noto pianista Marc Copland e con Daniele Bertone alla batteria e alle percussioni, sembra voler abbandonare, brano dopo brano, la realtà e parlare di sogni e speranze. Lo fa attraverso sei composizioni, tutte originali, caratterizzate da un sound squisitamente americano tra jazz, folk e country, anche se le atmosfere mediterranee trovano il loro spazio. Il titolo è già carico di promesse: “Viviamo in un periodo storico nel quale sembra che ognuno di noi abbia la risposta a qualsiasi cosa – ci ha spiegato Cosentino durante la nostra intervista – tutto ci sembra a portata di mano, basta andare su un browser e digitare una domanda. La risposta magari non è ufficiale, scientifica e scegliere quella giusta è come orientarsi in una giungla. Penso che piano piano stiamo perdendo la curiosità di scoprire cose nuove da chi ha voglia di raccontarcele e questo porta a dover fare delle domande. Penso che chiedere, parlare, sia la chiave per conoscere.”
“Ascoltavo Marc da giovane al fianco di un mito della chitarra come John Abercrombie – aggiunge il chitarrista, parlando della collaborazione con i musicisti coinvolti in questo progetto – e ho sempre pensato che, con il disco giusto per le mani, gli avrei provato a chiedere di partecipare. Così gli ho scritto inviandogli le partiture. Con Daniele invece arriviamo da una serie di altre collaborazioni fra cui anche il mio disco precedente “Heros”, segnalato fra i Dischi dell’anno di Musica Jazz in Italia e candidato ai ballottaggi per le nomination ai Grammy. Una bella soddisfazione per tutta la label.”
L’album prodotto da IpogeoRecords, si apre con Leeway che sta per “margine di manovra” e racconta con un sound ironico l’eterno compromesso tra la voglia di sognare, lo spazio in cui si vorrebbero far respirare i desideri e le grandi passioni e la necessità di convivere con la direzione e i confini che la quotidianità richiede. In un arrangiamento jazz-rock si disegna la danza tra le due anime di ogni uomo, tra il senso del dovere e la voglia di libertà. Non c’è tormento, però, e ciò che emerge è un approccio brioso a questo movimento interiore. “Per me fare musica è come camminare in montagna o nuotare in mare aperto – racconta l’autore del brano – non ci sono confini tracciati. Siamo noi che mentalmente li definiamo. Basta non pensarci e, come per magia, ci si accorge che tutto appartiene allo stesso insieme.”
Dopo un inizio tanto ritmato, con il brano Beneath si cambia completamente atmosfera ed è impossibile non riconoscere la cifra stilistica che contraddistingue le composizioni di Cosentino (delle quali ho già parlato nei miei precedenti articoli). In questa composizione eterea e malinconica, gli arpeggi alla chitarra dialogano con le cascate di note intonate al pianoforte.
Del romantico brano intitolato 581G sono presenti due versioni. Sul ritmo di un valzer, si parla di pianeti affini e dell’eterno desiderio umano di scoprire altro, di trovare qualcuno che ci somigli per sentirci meno soli.
L’Astronauta, scritto da Filippo Cosentino nel 2015 e dedicato alla nascita della figlia, è presentato qui in una versione più intima che dà maggiore importanza e respiro alla melodia. Quella ritratta in Mermaid è una sirena dolce, che attrae e incuriosisce con un suono familiare che sa di casa e finisce per incantare. È proprio la chitarra, rimarcata dalle percussioni e dai rintocchi del piano, a descrivere una seduzione che avviene un pizzico alla volta, in modo giocoso e leggero ma subdolamente travolgente. L’album si chiude con Fallout.
→ Nel 2020, Filippo Cosentino ha fondato insieme all’attuale team di lavoro l’etichetta IpogeoRecords. Le sezioni del catalogo sono la musica jazz, il songwriting e la musica contemporanea. I. R. sta producendo e pubblicando lavori interessanti di cui vi parleremo ancora.
Laura Mancini