STACY DILLARD “GOOD AND BAD MEMORIES”, CRISS CROSS JAZZ

L’album “Good and Bad Memories” del sassofonista Stacy Dillard, al suo debutto con la Criss Cross Jazz, si apre col brano firmato dal batterista Jeremy ‘Bean’ Clemons dal titolo Pleasant: dopo che il sax ha annunciato il tema principale, ciò che colpisce è la prima improvvisazione dell’ensemble grazie alle soluzioni ritmiche spedite e travolgenti adottate dallo stesso Clemons insieme a Ryan Berg al contrabbasso, che risultano imprevedibili spostando di frequente il tempo, mentre pianoforte e chitarra elettrica propongono a turni le loro variazioni della melodia.

Nel suo primo assolo Stacy Dillard si presenta col suo fraseggio svelto al sax, spinto sulle note più alte ma sempre elegante, caratterizzato dalla timbrica fluida che alterna un soffio più “dritto” a momenti invece ricchi di sfumature. Una composizione effettivamente “piacevole” e accattivante per introdurre all’ascolto del Cd.
In Can’t Shake It, avviato dal giro di basso seguito dalla batteria e dagli accordi ripetuti da Orrin Evans al piano, Dillard costruisce una melodia più languida ma non riusciamo a distogliere l’attenzione dalla capacità di Clemons di variare il suo accompagnamento enfatizzando i ritmi sincopati dell’arrangiamento con rullo di tamburi e tintinnio sui piatti. La prima improvvisazione spetta a Craig Magnano alla chitarra elettrica, che arpeggia inquieto stravolgendo il ritmo e assume toni intriganti. Il sax orientaleggiante fa dei versi acuti eppure si avverte l’intenzione di non “sporcare” mai troppo le finali e mantenere una certa compostezza nello stile. Si accelera nuovamente nell’allegro Over And Over, in cui all’apertura d’insieme seguono gli assolo di contrabbasso, pianoforte e sax mentre l’atmosfera si fa soffusa con There’s No Need dove il soffio di Dillard diviene etereo e sognante ed il tocco di Evans si fa delicatissimo ma apporta una vena di inquietudine con le note dissonanti dell’assolo, mentre è ancora Clemons ad animare il tutto con un atteggiamento “scoppiettante” alla batteria.
Più disomogeneo Stizzozo, si perde tra i soli di sax e chitarra, seguito dal brano romantico PCH del contrabbassista Berg e dalla lenta ballad del batterista West Lexington in cui pianoforte e percussioni accompagnano soavi la melodia disegnata dal sax, seguita dall’improvvisazione favoleggiante del pianista.
Si chiude con la frenetica Mean Bean di J.D. Allen, dalla melodia cantilenante e giocosa, in cui le improvvisazioni del sax sono più fantasiose e il fraseggio incredibilmente agile. Il batterista si gode qui il suo unico assolo estroso e carico di suspense.
Stacy Dillard, tenor and soprano sax
Orrin Evans, piano
Craig Magnano, guitar
Ryan Berg, bass
Jeremy ‘Bean’ Clemons, drums
Laura Mancini
(Jazz Colours, anno 2010)

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