My fair lady, il musical di Piparo al Sistina


Una scena luminosa e riccamente colorata, ambientata nelle vie di Londra, ospita canti e balli d’apertura di My Fair Lady, rappresentato dall’11 dicembre 2012 al Teatro Sistina di Roma, nella versione italiana di Massimo Romeo Piparo.
La gente umile, quei lavoratori che escono per primi la mattina ed assistono al “risveglio” del quartiere di Covent Garden, si fa coraggio incontrandosi e scambiandosi con dei lanci, nelle allegre coreografie, le ceste di fiori che preannunciano l’arrivo della protagonista, la fioraia Elisa.

 E se è Vittoria Belvedere a stupire e conquistare il pubblico per prima, calandosi con autoirnonia e simpatia nei panni della giovane ragazza dai modi sgraziati e la parlata rude – proposta in una versione più infantile e capricciosa, ma non priva di dolcezza, rispetto a quella della nota versione cinematografica del musical – l’arrivo del bizzarro e divertente personaggio del professor Higgins è reso magnificamente dall’interpretazione di Luca Ward, davvero irresistibile.

Ma nessuno resta indietro, nel cast di primo livello scelto per questo musical: l’apparente “brutalità” di Higgins è perfettamente controbilanciata dalla gentilezza del Colonnello Pickering (Enrico Baroni); si fa notare, tra gli altri, l’interprete del giovane Freddy, invaghito di Elisa.
Mentre, però, alcune delle scene cantate e ballate sono costruite abilmente, come nel brano “Uh, che bella favola”, in cui l’atmosfera si fa davvero fiabesca e magica, grazie anche alle apprezzabili armonizzazioni dei cantanti, molte altre coreografie effettivamente sono ripetute un po’ troppo a lungo ed appesantiscono buona parte della commedia, lasciando minor spazio alla recitazione.
Le splendide scenografie, in particolar modo quella che riproduce gli interni dell’appartamento abitato dal protagonista, completano un lavoro che nell’insieme risulta comunque raffinato, elegante e piacevole.
Laura Mancini

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