Gabor Lesko “Earthway”, Creativity’s Paradise Music
Il chitarrista jazz milanese con origini ungheresi Gabor Lesko, con il suo ottavo album da leader “Earthway” è entrato nelle radio charts di New York accanto a Norah Jones.
I brani di “Earthway” respirano e fanno respirare, grazie ad arrangiamenti ricchi e armoniosi nei quali le chitarre acustiche si fondono magnificamente con gli interventi orchestrali. Ad aprire l’album è la canzone omonima, fiore all’occhiello del lavoro che introduce nel mood positivo e trascinante del disco, con la base ondeggiante del pianoforte percussivo che, insieme ai cori vocali, trasporta l’ascoltatore. Con la ballabile Fiesta si aprono le danze e si prosegue all’insegna di una gran varietà di atmosfere, come con la gitana Igor seguita dalla romantica Gently Obsessiv che si sviluppa in un’interpretazione carica, accorata e intensa.
La chitarra si fa interprete di molti ruoli differenti e l’abilità di Gabor Lesko è proprio quella di sapersi calare al meglio in ciascuna parte insieme ai musicisti di tutto rispetto che lo accompagnano: Dave Weckl, Eric Marienthal, Hadrien Feraud e altri ospiti d’eccezione come Jimmy Haslip, Gergo Borlai e Federico Malaman.
Tutt’altre sonorità quelle della fusion moderna Push It ma ogni traccia va ascoltata per intero per apprezzarne l’evoluzione spesso sorprendente, come accade anche nel brano di chiusura Air (The Lost Key Part Two) che sembra accompagnarci in un vero e proprio viaggio.
“Earthway” è un disco di inediti caratterizzato da melodie orecchiabili e tanta sperimentazione a livello sonoro e ritmico-armonico, con una predilezione per i tempi dispari.
Laura Mancini