I PORTATORI DI HANDICAP, VISTI DAGLI OCCHI DI UN BAMBINO

La sera del 24 maggio 2009, alle ore 21, in Piazza Sedile nel centro storico di Corato (provincia di Bari) Mimmo Mancini presenterà “Lo Zì”, monologo ispirato in buona parte ai ricordi di bambino, legati ad uno zio completamente disabile, seduto su una sedia a rotelle da sempre.
Lo spettacolo è un atto d’ amore nei confronti di quell’uomo che ha lasciato impresse nell’autore immagini e sensazioni tanto forti e significative. Ma anche nei confronti di chiunque abbia vissuto direttamente o indirettamente una condizione simile e senta la necessità di comunicare, non solo in silenzio, i bisogni dell’anima.
«Da piccolo, quando mi capitava di stare da mia nonna, m’incantavo nell’osservarlo; scriveva senza saper scrivere, sui suoi infiniti quaderni. In famiglia la sua strana grafia simile ad un elettrocardiogramma la chiamavano: le cip e ciapp de “Lo Zì’”. Era meraviglioso osservarlo, seduto davanti alla sua mini-scrivania color marrone scuro, con almeno quattro cinque “mani” di vernice, l’abat jour con la lampadina azzurra, il crocifisso, i timbri, i quaderni. La sua faccia così serena, con la mente forse molto lontana da quella stanza. Questa era la sensazione che avvertivo solo quando scriveva. Mi guardava e scriveva. Lo osservavo, i miei occhi calamitati dalla sua immagine, fissi sulle sue labbra, sulle mani, sulla penna, sulle sue cip e ciapp. Questo è il ricordo indelebile del “Lo Zì”, stampato nella mia mente. Oggi penso che il suo disperato bisogno di scrivere sia stato il modo per urlare, in silenzio, al mondo intero il suo naturale bisogno di comunicare.» Mimmo Mancini.
I portatori di handicap – ci invita a riflettere il regista Enrico Maria Lamanna – agli occhi di un bambino spesso sono “portatori di mistero”, cittadini di un mondo di favola. Vittorio, il protagonista della storia, ha un fratello, Benito, ritardato infantile, ma con un mondo interiore magnifico e una voglia di tenerezza incommensurabile. Il suo mondo è racchiuso in un quaderno che contiene un linguaggio segreto, dalla scrittura indecifrabile che solo un puro può comprendere. In una lunga notte Vittorio ripercorrerà la sua vita costretta affianco al fratello Benito, “Lo Zì”, appunto. E in un continuo salto temporale, quasi metafisico, appariranno i personaggi del loro mondo.
AUTORI: Mimmo Mancini, Pietro Albino Di Pasquale
REGIA: Enrico Maria Lamanna
MUSICHE ORIGINALI : Antonio Di Pofi
COSTUMI: Teresa Acone
SCENOGRAFIA: Maria Teresa Padula
DISEGNO LUCI: Stefano Pirandello
LUCI: Sara Cangemi
AIUTO REGIA : Federica Alesi
FONICO: Davide Spazziani
REALIZZAZIONE SCENE – DIRETTORE DI SCENA: Tonino di Giovanni
FOTO: Milco G
UFFICIO STAMPA: Paola Rotunno
GRAFICA: Dom & Partners
Laura Mancini

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