Emanuele Urso, ribattezzato ormai in Europa The King Of Swing, personaggio eccentrico e musicista di indubbia preparazione, propone il 25 Settembre 2010 presso The Cotton Club di Roma un’animata performance, accompagnato dalla sua orchestra swing (Giovanni Marrocco alla tromba, Walter Fantozzi al trombone, Attilio Marzoli al sax tenore, Adriano Urso al pianoforte, Alessio Urso al contrabbasso, Francesco Bonofiglio alla batteria); il combo non offre solo una rivisitazione delle più note composizioni swing degli anni ‘30 ma anche uno spettacolo vivace ed imprevedibile dove l’“animale da palco” Emanuele Urso si scatena senza, però, perdere mai una certa innata eleganza, alternandosi tra l’esecuzione al clarinetto e alla batteria, intrattenendo il pubblico anche in una prova da giocoliere con le bacchette.
Il fraseggio leggero e volatile di Emanuele Urso al clarinetto, accompagnato dal tocco morbido di Adriano Urso al piano, si poggia su una robusta sezione fiati in cui predomina il timbro cupo, slabbrato e sporco del trombone (che appare persino canzonatorio), la quale procede a ritmo spedito e trainante, ottenendo un impasto sonoro dirompente.
Il leader dosa abilmente potenza e velocità, osando maggiormente sugli acuti, creando un bel vibrato sulle finali. Gorgheggia simile ad un usignolo in “I want to be happy”, adagiandosi sulla solida struttura di riff creata dai fiati. “Estrellita” lascia posto ad atmosfere più languide enfatizzate dai cori soffici di tromba e sax tenore. Si passa per il cavallo di battaglia di Emanuele Urso, “After you’ve gone”, fino ad arrivare al frastuono di “Original Dixieland Onestep”. In “I’m coming Virginia” il solista è Giovanni Marrocco col suono diretto e privo di sfumature della sua tromba.
L’energia resta intatta fino alla fine e il sestetto offre un’esecuzione di forte impatto sull’ascoltatore proseguendo col boogie woogie “Roll ‘Em” e con “Tom tom soul”, brano dedicato al timpano qui suonato da Emanuele Urso, che evoca atmosfere da giungla. Un ultimo momento di romanticismo ce lo regala “The body and soul” che vede protagonista Attilio Marzoli al suo sax suonato con rigore e pulizia mentre in un medley dedicato a Gershwin sentiamo Adriano Urso a proprio agio sui tempi medium ed apprezziamo un ottimo assolo del contrabbassista Alessio Urso col suo rapido walking bass.
Laura Mancini
(Pubblicato su Sound Contest, anno 2010)