Al Vittoriano, i vortici di colore di Mikel Gjokaj

un dipinto di Mikel Gjokaj
Alchimia delle foglie

Il Complesso del Vittoriano a Roma, ospita dall’11 Settembre al 10 Ottobre 2010 l’esposizione di Mikel Gjokaj intitolata “Terre e cielo”, annunciata come la prima retrospettiva italiana dedicata al Maestro nato in Kosovo nel 1946 e residente a Roma dal 1975. L’intento della mostra è quello di far conoscere l’universo pittorico dell’artista attraverso oltre cento opere tra dipinti ad olio, disegni, acquerelli,  incisioni su rame realizzate negli ultimi trentacinque anni. Il titolo deriva forse dalle parole di Enzo Bilardello riferite a Gjokaj: “…Un mondo le cui coordinate sono tre: la terra, il cielo, e la continua ierogamia operata dall’arte. Il marinaio Colombo aveva la necessità di porre l’argine alla distesa d’acqua sempre uguale, il terricolo Gjokaj, anche nel luogo più sedimentato di storia e arte, ha potuto trovare un angolo che replica gli orizzonti delle sue origini: terra e cielo.

Pittore conosciuto ed apprezzato internazionalmente, Gjokaj ha esposto in molte gallerie d’arte, da Taiwan a Parigi, da Tokio al Lussemburgo, passando per Cuba e Lubliana.  

Nelle opere esposte al Vittoriano, abbiamo modo di ripercorrere la crescita e l’evoluzione artistica di Mikel Gjokaj, partendo dalla predominanza di tinte scure delle opere degli anni’70 che risentono dell’impostazione dell’est europeo, passando per i quadri più luminosi degli anni ’80 fino alle tinte delicate e alla quiete che evocano gli acquarelli. In tutta la prima parte, i vortici di colore caratterizzano la produzione del pittore in un tormento cromatico di grande forza espressiva. Le pitture a olio lasciano la tela talmente lucida da riflettere e sfruttare anche la luce dell’ambiente in cui è esposta.   Seppur naturalista, Mikel Gjokaj usa la natura come pretesto, i cui soggetti – fuoco, vento, notte, paesaggi dall’aspetto extraterrestre – spiccano dal fondo nei loro tratti indefiniti, in una tecnica che esamina con gusto il colore in tutte le sue sfumature, dividendo la tela a strisce orizzontali come nel magnifico “Alchimia delle foglie” o in “Materia grumosa” – dal titolo per altro auto-referenziale, considerando come emerge la pittura dalla tela – .

Traspare, costantemente, una forte nostalgia per la sua terra d’origine. La mostra si avvale del Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche culturali, del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando, è a cura di Carlo Ciccarelli.

Orario: tutti i giorni 9.30 –19.30 Biglietti: ingresso grauito.

Laura Mancini

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