“Per tutti i santi” Anne Marsella, Feltrinelli
Sulla scia del successo di Sohpie Kinsella e del suo nome – fittizio – dal suono originale; dei libri con copertine colorate e disegni simpatici e dei romanzi che hanno per protagonista una ragazza in cerca dell’amore, Anne Marsella prova a lanciarsi sul mercato dell’editoria con un romanzo che, purtroppo di originale ha solo il titolo e la sinossi sul retro.
Il racconto è lento, noioso. Poco convincente l’idea dell’autrice di far raccontare alla sua Remedy i propri pensieri rivolgendosi al Santo del giorno, usando toni eccessivamente confidenziali e raccontando in maniera inverosimile i dettagli più intimi della sua giornata, senza ottenere nessun effetto comico (era questo l’intento?).
Inefficace la descrizione della madre, della suora non vedente, delle nuove amiche musulmane o delle colleghe (forse il termine “le sempliciotte” con cui le definisce Remedy, in traduzione non rende neanche il corrispettivo usato in lingua originale), personaggi abbozzati in modo maldestro e inseriti in una serie di situazioni ridicole e poco credibili. La religiosità, tema di sottofondo, è soltanto un pretesto, uno stratagemma letterario, anche mal riuscito ed è descritto per lo più in modo superficiale e poco sentito.
Laura Mancini