Alessio Bidoli “Nino Rota: Chamber Works”, Decca Italy
Il nuovo album del violinista milanese Alessio Bidoli “Nino Rota: Chamber Works”, pubblicato il 28 febbraio 2020 per Decca Italy, è un omaggio alla musica cameristica di Nino Rota, uno dei compositori italiani contemporanei maggiormente significativi.
Insieme a Bruno Canino al pianoforte, Massimo Mercelli al flauto e Nicoletta Sanzin all’arpa, tra neoclassicismo e cinema, l’album è arricchito dalle opere di Federico Patellani e Gabriele Basilico, per gentile concessione della Fondazione Giorgio Cini di Venezia unitamente alla mano di Manfredo Pinzauti.
«L’idea di questo lavoro mi è venuta dopo aver ascoltato, durante una notte insonne, un’intervista a Nino Rota trasmessa su RAI3 – ha affermato Alessio Bidoli -. Rota parlava della sua vertiginosa carriera con la semplicità dei grandi e questa umiltàmihacolpito fortemente. Sono andato a curiosare nel suo repertorio cameristico e sono rimasto molto sorpreso del fatto che numerose sue composizioni meno note fossero poco eseguite».
I brani dell’album “Nino Rota: Chamber Works”
L’album si apre con la Sonata per violino e pianoforte, della durata di oltre 7 minuti, dedicata a Guido Agosti ed eseguita per la prima volta a Milano il 14 marzo del 1938. La composizione rientra nel pieno della stagione del neoclassicismo italiano. Segue l’Improvviso in re minore per violino e pianoforte, di notevole impegno strumentale, suonato in una sequenza del film “Amanti senza amore” di Gianni Franciolini (1947), interpretato da Clara Calamai, Roldano Lupi e Jean Servais nel ruolo del celebre violinista, adattamento della novella “Sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj. Si cambia registro con l’Improvviso in do maggiore (Un diavolo sentimentale), opera del tutto autonoma composta nel 1969 e dedicata al violinista ed editore Alberto Curci. Si tratta di una composizione al contempo virtuosistica e brillante, caratterizzata da una scrittura armonica che maneggia in maniera disinvolta e moderna dissonanze ed equivoci tonali.
The Legend of the Glass è un brano per violino e pianoforte tratto dalla colonna sonora del film “The Glass Mountain” (La Montagna di Cristallo) del 1949 diretto da Henry Cass. Il film era dedicato al violinista Francesco Antonioni, strumentista, storico e docente di violino del Liceo Musicale, poi Conservatorio N. Piccinni di Bari, del quale Rota fu direttore dal 1950. Uno dei lavori cameristici più rappresentativi della poetica neoclassica rotiana è la Sonata per flauto e arpa, edita da Ricordi nel 1939.
Si chiude con il Trio per flauto, violino e pianoforte, composto nel 1958 per lo svizzero-cubano Trio Klemm e presentato dallo stesso trio per la prima volta il 6 aprile del 1960 presso la Sala del Lyceum Clubs. Questa particolare composizione è dotatadiun’incisivascritturaritmica e trascoloranti ambiguità armoniche.
La concezione della musica di Nino Rota
Nino Rota già all’età di undici anni aveva composto un oratorio per soli, coro e orchestra, dimostrando di essere un vero enfant prodige. Il cd di Bidoli si focalizza su alcune delle pagine cameristiche più suggestive del musicista. Il repertorio comprende opere che riguardano la produzione neoclassica di Rota come le trascrizioni cameristiche di brani tratti dalle musiche che compose per il cinema.
Affermava Rota: «Non credo a differenze di ceti e di livelli nella musica: il termine “musica leggera” si riferisce solo alla leggerezza di chi l’ascolta, non di chi l’ha scritta». Tale pensiero si applica perfettamente anche alla differenza tra musica per il cinema e musica da concerto.
Laura Mancini