Intervista a Douglas Mortimer, autore di “Manuale di eleganza classica maschile”.

Douglas Mortimer è lo pseudonimo sotto cui si cela Fabio Bernieri, formatore e divulgatore che da anni porta avanti la sua pacifica battaglia per far conoscere la cultura del buon vivere in Italia. Un personaggio d’altri tempi, sognatore e romantico, che crede ancora nella supremazia della gentilezza sulla volgarità, dell’eleganza sulla sciatteria e della cavalleria sulla maleducazione. L’autore è molto seguito sui canali social e in particolare su YouTube, dove vanta 170.000 follower.

Di cosa tratta la sua opera “Manuale di eleganza classica maschile”?

«Prima che come divertissement intellettuale, ho concepito questo manuale come un vero e proprio strumento pratico per coloro che desiderano approcciarsi all’affascinante mondo dell’eleganza classica maschile. Il tema, in effetti, è più complesso di quanto spesso appaia agli occhi dei neofiti. È un po’ come la trama di un tessuto: un fitto intreccio di regole e di convenzioni che, unendosi armoniosamente tra loro sotto la guida di un sapiente mastro tessitore, definiscono una trama che è molto più della semplice somma delle loro componenti».

L’eleganza classica maschile è uno stile di vita; lei si veste sempre rispettando i suoi rigidi canoni, o a volte ne trasgredisce le regole? E, in generale, qual è la mise che più ama sfoggiare?

Douglas Mortimer autore di Manuale di eleganza classica maschile
Douglas Mortimer

«Ha detto bene, l’eleganza classica è anche uno stile di vita. Non si limita alla sola forma, ma coinvolge anche la sostanza e, sulla base della propria personalità, può assumere diverse interpretazioni: da quelle più moderate, legate al semplice rispetto dell’etichetta, a quelle più individuali, legate al proprio personale senso estetico. Quale che sia il nostro stile, le regole dell’eleganza classica ci suggeriscono una direzione da seguire per non sbagliare. Vanno intese però come uno strumento, non come “legge”. Devono infatti poter essere adattate alla nostra personalità, o si corre il rischio di apparire artefatti o eccessivamente affettati. Per rispondere dunque alla Sua domanda, applico su me stesso queste regole cum grano salis. Nel privato, ad esempio, amo lo stile caldo e confortevole della tradizione agreste della mia regione. In inverno prediligo tessuti come il velluto o il fustagno; in estate viceversa prediligo abiti in lino o maglie in piqué. Tuttavia, ad eccezione di quest’ultimo caso, non rinuncio quasi mai alla cravatta, anche nel tempo libero. Senza di essa mi sentirei quasi nudo, e si tratta – beninteso – di una scelta mai sofferta o dovuta, tutt’altro. È una scelta motivata dal semplice piacere personale.

Certo, non sempre vesto classico, e quand’è così è per motivi di natura pratica. Ad esempio, nell’intento di preparare un buon barbecue, lungi da me armeggiarci in giacca e cravatta!».

Una domanda tecnica, perché spesso vi è confusione sui termini: che differenza c’è tra lo smoking e il frac, e in che contesti è bene scegliere l’uno o l’altro?

«Entrambi rientrano nella categoria dei cosiddetti abiti di società, e tutti e due sono riservati esclusivamente alla sera. Tra i due, però, lo smoking è quello oggi di gran lunga più utilizzato e più facilmente indossabile, perché meno rigido, serioso e formale del suo parente più anziano, il frac.

Lo smoking, in effetti, è piuttosto versatile per essere un abito di società: lo si indossa per le cene di gala, per le feste importanti, per le prime teatrali, per i veglioni di fine anno, ecc.

Il frac, al contrario, è molto più rigido. È una vera e propria uniforme; la punta di diamante della formalità classica maschile. Oggigiorno però le occasioni per indossare un frac sono davvero pochissime e sono per lo più appannaggio dei musicisti (direttori d’orchestra in primis), dei diplomatici o di particolarissime cerimonie d’eccezione, come ad esempio la consegna dei premi Nobel o l’incoronazione di un regnante».

Quali sono le sue fonti di ispirazione nell’ambito dell’eleganza classica maschile?

«Traggo ispirazione soprattutto dalle fonti del passato, come le riviste d’epoca di moda maschile, ma soprattutto da quelle che ritengo essere le intramontabili icone di eleganza classica. Tra queste mi permetta di citare, ad esempio, Edoardo VIII duca di Windsor; l’Avvocato Gianni Agnelli; Antonio de Curtis, meglio noto come Totò; attori stranieri del calibro di Cary Grant, Gary Cooper o Sean Connery».

L’eleganza classica è eterna, le mode sono passeggere. Quali sono stati gli scivoloni della moda negli ultimi anni che proprio non ha potuto tollerare?

«Le mode, in effetti, sono come meteore che transitano nell’orbita di un corpo celeste più grande che, in questo nostro gioco di metafore, è rappresentato dall’eleganza classica. Alcune volte può capitare che queste meteore abbiano una massa importante, tale da influenzare, almeno transitoriamente, anche l’orbita del corpo celeste. Così avviene anche con le mode che, alcune volte, arrivano ad influenzare gli stilemi classici.

Gli elementi più sensibili all’influenza delle mode sono la cravatta (più o meno larga), i rever (più o meno stretti), la vestibilità della giacca (più o meno aderente) e il taglio dei pantaloni (più o meno svasati e con o senza pinces). Meno scalfibili, seppur con le dovute eccezioni, sono i colori e i tessuti.

Se queste deviazioni dagli stilemi classici sono comprensibili, e forse inevitabili, francamente faccio più fatica a comprendere le sempre più frequenti commistioni di elementi casual con quelli classici, oggi abbondantemente sdoganati dalla moda. Tra queste, la pratica che personalmente più aborro è quella delle sneakers con l’abito».

Lei ha un canale YouTube molto interessante e con un ottimo seguito. Vuole raccontarci di cosa parla nei suoi video e quali obiettivi persegue?

«Sì, gestisco e conduco un canale YouTube nel quale approfondisco tutti gli aspetti legati al gusto e al buon vivere. “Gusto” inteso come la capacità di capire, riconoscere e apprezzare il bello. “Buon vivere” inteso come il saper godere dei piccoli piaceri della vita. Ritengo che entrambi questi aspetti facciano parte integrante della storia e delle tradizioni di noi italiani. Con il canale YouTube cerco, nel mio piccolo, di valorizzare e divulgare questa nostra preziosa cultura».

“Manuale di eleganza classica maschile” è un testo per neofiti; ha in previsione di scrivere un’altra guida per chi è più esperto e vuole approfondire certi aspetti particolari?

«Mi auguro che quest’avventura editoriale sia solo all’inizio. Di idee in cantiere ne ho molte e sono convinto che alcune di esse meritino di essere portate su carta. Per il momento, però, preferisco non svelare niente».

Lisa Di Giovanni

Titolo: Manuale di eleganza classica maschile

Autore: Douglas Mortimer

Genere: Lifestyle e guide allo stile

Casa Editrice: Edizioni NPE

Pagine: 176

Prezzo: 14,90€ Codice ISBN: 978-88-948-18-956

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