Pubblicato il libro “Dal vinile a Spotify – quello che resta sono le canzoni”
Roberto Razzini, managing director di Warner Chappell Music Italiana, ha pubblicato nei giorni scorsi il libro “Dal vinile a Spotify” con la casa editrice People. Come suggerisce il titolo, il testo è incentrato sulle evoluzioni del mercato musicale degli ultimi 40 anni. Si ripercorre un importante pezzo di storia in uno stile che si colloca a metà strada tra il racconto biografico e il saggio.
Marta Cagnola, giornalista di Radio 24, nella prefazione lo ha definito un racconto di vita, ma anche un manuale di storia della discografia italiana. Quelli rappresentati nelle pagine del libro sono decenni di rivoluzioni, che hanno per certi versi distrutto e ricostruito il settore ogni volta da capo.
Insieme alle classifiche e alle star di ogni periodo, non mancheranno aneddoti di chi ha vissuto la musica anche dal backstage. La costruzione dei grandi successi musicali o la scoperta di nuovi talenti, infatti, sono andati di pari passo con i cambiamenti delle tecnologie.
Un libro che prende spunto rivoluzioni della tecnologia musicale
Dai tempi del vinile a quelli di Spotify evidentemente la fruizione della musica è cambiata radicalmente: il primo è considerato oggetto di culto e tutt’ora viene collezionato da molti appassionati del genere; il secondo invece è legato all’ascolto mordi e fuggi tipico dello streaming e al mix di autori e generi.
Non poteva mancare una colonna sonora che completasse la lettura di questa storia in musica. L’autore infatti ha anche pensato a una playlist su Spotify contenente una selezione delle canzoni citate nel libro e non solo.
Quello che emerge è, però, che pur nella rivoluzione del settore, alcune cose non cambieranno mai. Una fra tutte – racconta Roberto Razzini – è la sensazione di illuminazione che si prova quando si ascolta una nuova canzone e si capisce sin dalle prime note che sarà qualcosa di unico.
Laura Mancini