Idea insolita e curiosa, quella di Duccio Castelli, autore di numerosi scritti e musicista jazz, di creare una sorta di “audio libro” di cui però egli stesso ha scritto anche il libro. Quelle lette, sono lettere o potremmo dire confidenze, di carattere spesso personale e quasi intimo, interpretate con tono informale, per cui talvolta all’ascoltatore riesce quasi difficile calarsi nelle situazioni e riflessioni descritte e sentirsene minimamente coinvolto. Altrove, invece, le lettere si fanno quasi “biografie” ed il discorso diviene più esplicito.
L’autore, immaginando l’esistenza di un fermo posta in paradiso, si rivolge a quei personaggi – in buona parte grandi artisti – che hanno accompagnato il suo cammino di vita da lontano, perché ne è sempre stato estimatore o per averli incontrati personalmente ed in occasioni importanti e dai quali ha tratto ispirazione e che quindi – da credente – vuole immaginare si trovino in Cielo.
La musica, in questo senso, pur rivestendo un ruolo secondario nell’opera audio, serve proprio ad enfatizzare l’atmosfera di rilassata familiarità voluta da Castelli. Bello e malinconico, in particolare, l’accompagnamento al pianoforte delle letture dedicate a Quasimodo e quello jazz, più ritmato, affiancato alla figura di Ray Charles; belle anche le atmosfere sonore create nella lettera a Garcia Lorca, mentre quella rivolta al pilota Giovanni Salvàti, è accompagnata solo dal rombo di un motore. Tra i destinatari troviamo, ad esempio, il suo mito Luis Amstrong che dice di considerare “il jazz” e gli offre il pretesto per stilare una classifica dei suoi idoli musicali.
Tutto sommato l’idea di selezionare parte di queste lettere (solo 13 su 49, che escludono alcune più personali come quelle al padre, alla madre o ad un datore di lavoro) e farne un audiolibro non è malvagia, considerando che il testo scritto risulta più difficile da interpretare senza le giuste intonazioni date dal lettore, che lo rendono vivo.
Cd a cura di Corrado Barbieri
Letture di Luca Semeraro
Laura Mancini