Alla sua quinta edizione, il Festival Internazionale della Fisarmonica Digitale è tornato sabato 22 Ottobre all’Auditorium Parco della Musica, presso la Sala Sinopoli, per una serata di semifinale ad ingresso libero (fino ad esaurimento posti) che ha presentato al pubblico più o meno esperto del genere, i 14 interpreti provenienti da altrettanti nazioni che si sono contesi il premio 2011.
Organizzata e voluta dalla Roland, la manifestazione è, come nelle precedenti edizioni, incentrata sul V-Accordion, strumento che unisce il tradizionale suono di una fisarmonica o di un organetto acustici ai vantaggi ed alla versatilità di un moderno strumento digitale, ovvero la tradizione marchigiana delle fisarmoniche alla tecnologia giapponese.
Le performance che si ascoltano potrebbero ricordare per certi versi quelle ottenute con una tastiera elettronica di ultima generazione, con la differenza che si mantiene la tipica facilità di trasporto della fisarmonica. La FR-7x/FR-7xb è dotata persino di porta USB per riprodurre file WAV e MP3 e l’ultima creatura della Roland, la FR-18D diatonica, dedicata ai musicisti di generi popolari e tradizionali, consente di variare la disposizione dei bottoni e l’accordatura, senza dover cambiare strumento: in un attimo, si può passare da un modello all’altro. I vantaggi ed i mutamenti in senso positivo, rispetto al passato, sono quindi molti e sorprendenti e li dimostrano ancora una volta i 14 finalisti.
Nonostante, però, con il V-Accordion della Roland, il suono si faccia sempre più robusto e ricco chiudendo o aprendo il mantice con maggior forza, un prima differenza “visiva” che si nota nell’esecuzione di tutti i musicisti partecipanti alla semifinali è in realtà proprio la tendenza a muovere molto poco il mantice.
Spetta ai giovanissimi fratelli Alessandro e Gabriele Guglielmi aprire la serata, cimentandosi proprio con la nuovissima FR 18, che si lanciano in un’esibizione prodigiosa, le dita agilissime sulle tastiere, interpretando un complesso repertorio di musica colta per organetto e sfoderando sorrisi e sguardi fieri, muovendosi anche a tempo.
Dopo aver ascoltato il messaggio registrato da Ikutaro Kakehashi, fondatore della Roland Corporation ed aver visto il video di alcuni dei candidati che non sono giunti in finale, l’attrice/cantante/presentatrice Mascia Foschi, davvero eclettica e disinvolta nello svolgere il suo compito, presenta giuria di musicologi e giuria di critici ed annuncia finalmente, alle 21.30, l’inizio della competizione musicale.
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Emir Bosnjak |
Il primo concorrente a salire sul palco è Attila Bock, rappresentante dell’Ungheria, che con un corposo medley di brani noti intitolato “A travel across Europe”, propone forse proprio una delle performance più “tradizionali”, ricorrendo “solo” al suono della cornamusa oltre a quello di fisarmonica e organetto. Segue il francese Mathieu Barbier che assembla in un medley una sua composizione, la colonna sonora di “Pirati dei Carabi” e un brano jazz di Chick Corea e con la mano sinistra esplora una gran varietà di percussioni di accompagnamento ritmico, fino ad evoluzioni disco/dance. Ma non tutti scelgono i medley o le cover: ad esempio lo spagnolo Anatomie Eremciuc interpreta la sua composizione dai toni inquieti “El viaje”, la quale, partendo da fisarmonica e organo, si trasforma poi in un brano elettronico/dance; così anche il rappresentante della Danimarca, Emir Bosjak, che colpisce per il look dark e la presenza
Emir Bosjakscenica sul palco, propone un suo brano dall’atmosfera sinistra, in cui sfrutta la possibilità di registrare sequenze di note e accordi appena suonati per poi riprodurle e suonarvi ancora sopra altre sequenze.
Ciò che, però, incuriosisce maggiormente, è il modo personale in cui ogni artista scelga di utilizzare le vaste possibilità del V-Accordion: il canadese Michael Bridge, ad esempio, senza alterare eccessivamente l’esecuzione dei brani, affida semplicemente la linea melodica di volta in volta al suono di strumenti differenti – sax, pianoforte, fisarmonica, vibrafono – fino a variare nel bel mezzo di un fraseggio, come a sottolineare una predominanza della melodia sullo strumento; il brano “Una casa moderna” del giapponese Manabu Hiyama risulta multiforme nelle atmosfere grazie alla varietà di timbriche e suoni presi dalla natura; la cinese Qi Ma è abile nel passare da uno strumento all’altro in un arrangiamento orchestrale di grande effetto. E c’è, ancora, chi si diverte con dei cori registrati, il canto degli uccellini e via dicendo.
Ad intervallare le presentazioni dei concorrenti c’è la stessa Mascia Foschi, accompagnata da Sergio Scappini, che canta e recita in traduzione dei tanghi storici, ricordandoci l’importanza del bandoneon nella nascita ed evoluzione di questo genere musicale; ascoltiamo poi il vincitore dello scorso anno del premio per la miglior composizione originale presentata ed infine il gruppo folcloristico dell’Italia centro-meridionale Si Taranta che intrattiene il pubblico, ricorrendo alla nuova V-Accordion diatonica, poco prima dell’annuncio del vincitore, all’insegna del ballo popolare, sulle note della V-Accordion suonata dal fisarmonicista di fama internazionale Danilo Di Paolonicola.

La giuria internazionale, composta tra gli esponenti più qualificati del settore – Raymond Bodell (Francia), Sam Falcetti (Stati Uniti), Joseph Macerollo (Canada), Kimmo Mattila (Finlandia), Graham Laurie (Inghilterra), Andreas Nebl (Germania) – decreta in fine vincitore proprio l’italiano Pietro Adragna, già Campione del Mondo di Fisarmonica 2009 al 59° Trofeu Mundial De L’acordeao C.M.A., svoltosi ad Albufeira (Portogallo). Il medley presentato col sorriso e incitando il pubblico a tenere il tempo battendo le mani è un mix di travolgenti colonne sonore di film noti come “Ritorno al futuro” o “Indiana Jones”. Il tedesco Matthias Matzke, vincitore lo scorso anno della categoria juniores, si aggiudica la seconda posizione con una sua vivace rielaborazione di “Over the rainbow”. Terza la cinese Qi MA, vincitrice invece del premio “The Ronald Lankford Award” di questa edizione, assegnato da una giuria di giornalisti composta da Lorenzo Tozzi, Pietro Acquafredda, Filippo Michelangeli, Gabriele Antonucci e Giovanni Pirri.
Laura Mancini