Le tre “scimmiette” che fanno ridere, al Teatro Roma
La trama della nuova commedia portata in scena al Teatro Roma da Gianluca Ramazzotti per Ginevra Media Prod Srl parla chiaro ed incuriosisce immediatamente: un cieco – Giorgio Borghetti, un sordo – Fabio Ferrari ed un muto – Gianluca Ramazzotti, che (stanchi di andare con le prostitute) tramano insieme per rimorchiare le ragazze in una serie di appuntamenti al buio, facendo in modo che non si accorgano delle loro disabilità. Ma se provate per un momento a lavorare di fantasia e ad immaginare quali trucchi potrebbero mettere in atto insieme, vedrete che non vi torneranno i conti: infatti gli stratagemmi ideati non sono per nulla scontati e risulteranno davvero originali.
I tre protagonisti di “I Bonobo” vengono presentati, nonostante le loro disabilità, come tre veri “furbetti”: uomini che non si fanno troppi scrupoli nell’elaborare il loro piano, si mostrano sicuri e determinati, come sottolinea la scelta musicale intrigante. Nonostante il loro scopo sembri essere solo il sesso, la loro travolgente simpatia prevale su tutto e lo spettatore si trova a fare il tifo per loro, provando anche un velo di tenerezza. E in fin dei conti ad Andrea, Daniele e Leonardo l’idea di essere finalmente trattati come delle persone normali, anche a costo di “andare in bianco”, non dispiace del tutto, in un modo o nell’altro il loro istinto “focoso” li tradisce sempre.
Tutti e tre gli interpreti maschili sono equamente protagonisti con le loro differenti comicità mentre le tre attrici Milena Miconi, Jun Ichikawa e Stefania Papirio rappresentano bene le diverse tipologie di femminilità. Gianluca Ramazzotti con la sua espressività formidabile, riconferma il suo talento attoriale persino nella parte di un muto. Le risate non arrivano immediatamente ma poco alla volta, in un crescendo che porta pian piano a
situazioni esilaranti: il clou della comicità è senza dubbio nell’espediente del muto Leonardo.
Non sono gestiti al meglio, purtroppo, il personaggio del sordo Daniele e i suoi appuntamenti al buio con le tre ragazze: la regia – a cura di Virginia Acqua – potrebbe sfruttare le potenzialità dell’escamotage messo in scena con una maggior precisione tecnica, enfatizzando ad esempio i movimenti del viso dei due interlocutori e facendo voltare Daniele in modo più meccanico e metodico verso lo schermo ogni qualvolta l’interlocutrice si gira dall’altra parte, fino a creare una sorta di “balletto” dall’effetto comico. Non si capisce proprio, altrimenti, perché mai in una situazione di tranquillità in cui il sordo è seduto di fronte alla sua “preda” e la guarda in faccia da vicino, non si limiti a leggerle il labiale invece di girarsi forzatamente verso lo schermo.
Intelligente e funzionale la scenografia, che con dei rapidi cambi di scena suggerisce ambientazioni sempre nuove e fortemente “simboliche”.
Teatro Roma, via Umbertide 3 – Roma
“I Bonobo”
Dal 26 Settembre al 19 Novembre 2017
Laura Mancini