“L’acqua, l’aria… e ora ci riprendiamo anche la cultura!”. Alludendo ai risultati dei recenti referendum, è a quest’inno che, il 14 Giugno 2011, un gruppo di lavoratori dello spettacolo ha occupato il Teatro Valle di Roma, invitando i giornalisti a prendere parte alla conferenza stampa in occasione della quale ha lanciato un appello a tutti i cittadini, agli artisti e a i singoli lavoratori, già firmato da molti dei protagonisti della scena indipendente e da nomi illustri del cinema, del teatro e della cultura:
«Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro. È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte» afferma la prima parte, denunciando poi l’attuale condizione della cultura in Italia: «Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali. Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte, vogliamo essere riconosciuti quali interlocutori indispensabili nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita. Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all’innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati».
Vi è poi, un’esortazione a mobilitarsi affinché, prima di tutto, lo stesso Teatro Valle venga realmente destinato all’innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato e poi per chiedere con forza un’assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle risorse più equa e trasparente.
Sono molte altre le richieste, riguardanti la tutela dei lavoratori dell’arte, rivendicando con forza che questo è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.
Tra i nomi noti, hanno firmato l’appello Franca Valeri, Andrea Camilleri, Alessandro Gassman, Toni Servillo, Giancarlo Sepe, Massimo Popolizio, Elio Germano, Emma Dante, Filippo Timi, Valerio Mastandrea.
Il Teatro Valle, a seguito della soppressione dell’Ente Teatrale Italiano cui sino ad ora è stata affidata la gestione, rischia ormai la chiusura. L’Assessore Alla Cultura del Comune di Roma ha dichiarato in modo generico che si impegnerà per la tutela del Valle, rassicurazione che pare vaga ed insufficiente, considerando che il Teatro Valle rappresenta un simbolo dello stato dell’arte in Italia. A partire dal pomeriggio del 14 Giugno si alterneranno presso la sala, assemblee aperte sulla situazione critica del mondo della cultura italiana e le possibili forme di agire ad esibizioni gratuite di cantanti, attori e musicisti.
Laura Mancini