CAINO E L’UOMO CONTEMPORANEO AL PALLADIUM

Ha debuttato il 13 Gennaio scorso presso le Fonderie Limone di Moncalieri, a Torino e sarà a Roma al Teatro Palladium dal 10 al 13 Febbraio 2011. Si tratta della nuova produzione della compagnia Teatro Valdoca, intitolata “Caino”. Un testo scritto da Mariangela Gualtieri – il cui libro sarà pubblicato a breve per la Collezione di teatro Einaudi – diretto nella versione teatrale da Cesare Ronconi.
Lo spettacolo vede protagonisti Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu e un coro di giovani interpreti (Susanna Dimitri, Giacomo Garaffoni, Sara Leghissa, Isabella Macchi, Silvia Mai, Daria Menichetti, Mila Vanzini).
La rappresentazione è il frutto di un lungo ed approfondito lavoro di studio intorno alla figura di Caino: lo spettatore si troverà di fronte ad un allestimento non narrativo, visionario, in cui il sogno pare il terreno più adatto ad accogliere questa pagina della Genesi.
Al centro c’è l’inquietante, affascinante primo nato del mondo, che non solo uccide il fratello, ma edifica anche la prima città e dà inizio alla parabola tecnologica che arriva fin qui.
Ne emerge un Caino che molto somiglia a noi, uomini e donne di questo tempo: soli quanto lui, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi, siamo ormai senza un’idea di prossimo, e siamo anche attivi quanto lui, lontani da ogni tema celeste.
Un protagonista scultoreo, quello interpretato da Danio Manfredini, ispirato all’opera di Georg Baselitz, spesso errante sulla pericolosa linea di proscenio, come a segnare la soglia fra un passato esaltante e sanguinolento da un lato e gli spettatori con le loro facce silenziose dall’altro: sono loro il futuro realizzato e sorprendente di Caino.
Un Angelo del tutto soave è affidato a Raffaella Giordano, al suo sigillo, al suo magistero che sa coniugare leggerezza e inquietudine, volo e baratro, demenza ed acume. Sarà Mariangela Gualtieri a dare voce all’Angelo, anche lei in scena come mendicante ebete e savia.
Interprete multiforme della rappresentazione è inoltre il Coro composto da sei giovani attrici-danzatrici, dal quale spicca a tratti la figura muta e inerme di Abele. Il Coro ha i caratteri contraddittori della gente del mondo, violento, pietoso, savio, meschino.
La tessitura ritmica di tutto lo spettacolo è affidata ad un percussionista seminascosto in quinta, che dà a questo spettacolo quasi la veste di grande concerto live: è Enrico Malatesta che insieme alla compositrice Alice Berni e a Luca Fusconi alla direzione fonica, scrive dal vivo, ogni sera, il suono di scena.
«Mi sono tenuta ad una certa distanza dalla pagina biblica» spiega Mariangela Gualtieri «lontana da qualunque tentativo esegetico, attratta piuttosto dal silenzio che regna intorno alla figura di Caino e dalla potenza di questa icona. (…) A volte, davanti ai conti che non tornano nel racconto di questo primo nato, ho pensato che forse è talmente d’amore la sostanza di cui siamo fatti che se non siamo amati diventiamo deformi.»
«È una rappresentazione di cose e di parole, forse si svela anche qualcosa del destino dello spettatore, sicuramente si tocca una ipersensibilità umana e la complicità del silenzio che ne segue.» afferma il regista.
Un progetto ambizioso, quello della compagnia già ospite nel 2008 del Palladium con lo spettacolo “Paesaggio con fratello rotto”, che proseguirà il suo tour al l Teatro Bonci il 19 e 20 Marzo, a Reggio Emilia al Teatro Ariosto il 13 e 14 Aprile e a Milano al Palazzo del Ghiaccio dal 18 al 22 Maggio.
Laura Mancini

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