IL SISTRO E L’ARPA: INDAGINE ALLE ORIGINI DEGLI STRUMENTI MUSICALI

 

Il sistro
L’uso di strumenti musicali è sconosciuto a pochissimi gruppi umani e già tra gli Egizi, i Cinesi, gli Indiani, gli Assiro-Babilonesi e gli Ebrei ne venivano utilizzati anticamente alcuni simili a quelli moderni.
Accettando la classificazione degli strumenti in idiofoni, cordofoni, membranofoni e aerofoni usata in etnologia, se ne contano nel corso della storia e presso i vari popoli primitivi e civilizzati almeno 298 gruppi.
Uno dei primi strumenti comparsi nella storia è probabilmente il sistro; questo nome deriva dal latino sistrum e si riferisce ad un oggetto rituale di bronzo o di metalli più nobili tipico del culto di Iside, che ne era considerata l’inventrice e che perciò lo aveva come attributo insieme ai suoi sacerdoti e devoti che lo agitavano durante le cerimonie. Dall’antico Egitto il sistro si diffuse anche a Roma al seguito del culto isiaco che mise radici in tutto l’impero…

Questo strumento consiste in una lamina a ferro di cavallo con dei fori entro i quali passano tre o quattro asticciole mobili trasversali  ripiegate alle estremità. Un manico dritto è assicurato alla base in modo da poter essere tenuto in mano ed agitato, producendo un suono grazie alle asticciole che urtano contro la lamina. Le dimensioni dei reperti archeologici che abbiamo variano dai 15 ai 30 centimetri.
L’arpa
Un altro strumento che si diffuse presso i popoli mediorientali è l’arpa; particolarmente apprezzata nel nostro paese dal Rinascimento al Barocco, nelle leggende tradizionali si riteneva fosse investita di poteri magici. Il suo nome deriva dal latino tardo harpa.
Questo strumento deriva  dall’arco da caccia che tenuto in prossimità della bocca era suonato alla maniera dello scacciapensieri, ed è costituito da una serie di corde, originariamente ricavate da fibre vegetali o da budelli animali, tese fra una cassa di risonanza e una mensola, che vengono pizzicate con le dita producendo un suono molto dolce; forse proprio per via della dolcezza del suo suono, l’arpa è stata spesso associata alla figura di una suonatrice femminile (a dir la verità esistono ancora degli affreschi egizi nelle tombe che raffigurano degli arpisti uomini spesso ciechi, quasi a voler significare che una persona priva della vista affini gli altri sensi). L’arpa è l’unico strumento a pizzico dell’orchestra sinfonica e la sua altezza  si aggira attorno ai 140 cm mentre il numero delle corde può variare intorno alle 35-45.
Laura Mancini

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