Con questo quartetto, formato insieme ad Igor Marino al sax, Massimiliano De Lucia alla batteria e Francesco De Palma al contrabbasso, il pianista romano Fabrizio Boffi realizza il suo progetto di unire al jazz, punto di partenza delle composizioni che presenta in concerto, altri generi che sono stati parte integrante della sua formazione e carriera come il rock ed il pop.
Gran parte dei brani proposti il 24 Settembre al Mr Godot sono infatti dello stesso leader: ad aprire la session è “Funambolico”, che con la sua intro “rumorosa”, fuori dagli schemi, alterna momenti di ascolto reciproco – mentre De Palma si lancia nel suo assolo al contrabbasso gli altri socchiudono persino gli occhi in contemplazione – a fasi di improvvisazione collettiva, dominate dalle vorticose melodie di sax e piano. Tra le altre composizioni firmate dal pianista, si nota “Sogno numero due”: De Lucia scandisce il ritmo con i battenti sui tamburi, Boffi e De Palma accompagnano con i riff la melodia passionale del sax, in un ripetersi di sequenze che pare non aver inizio né fine, dall’effetto ipnotico, che richiama al blues. Boffi si concede in questa performance una lunga improvvisazione sognante, come evoca il titolo.
Ma le musiche scritte e arrangiate da Fabrizio Boffi vengono comunque reinventate ad ogni esecuzione dall’intero quartetto, sull’onda di libere ed estemporanee improvvisazioni. Lo stesso avviene con le rivisitazioni di alcuni fra i più famosi standard jazz, come il blues “Misterioso” (Boffi nella sua improvvisazione cita “Susanna” di Celentano) ed “Epistrophy”, entrambi di Thelonious Monk o come “Sweet and Lovely” dal ritmo spedito, in cui la melodia del sax risulta difficile da afferrare e solo sul finale il tema principale torna riconoscibile.
Il leader del quartetto regala spesso improvvisazioni favoleggianti al pianoforte, il più delle volte amplificate e caratterizzate da una timbrica cristallina. Ma non mancano assaggi di rag time come nel travolgente “Celeste” (dedicato a un locale viennese), in cui il fraseggio al piano diviene rapidissimo, sostenuto dalla batteria funky e affiancato dal veloce walking bass di De Palma, mentre la melodia intonata da Marino richiama la fusion anni ’70.
Il quartetto interpreta anche un samba di Francesco De Palma, “Minore di tre” (spetta ancora il sax la melodia sensuale) e si chiude con “Dreaming of your goodbye” di Boffi, dall’atmosfera sognante, che vede ospite Marco Tocilj al sax soprano, che crea delle belle armonie incastrate con quelle di Igor Marino.
Laura Mancini
Fabrizio Boffi Quartet “Dreaming of Your Goodbye”