In Cina, il jazz tra palchi, scuole e università
Proseguendo il percorso attraverso gli spazi aperti all’incontro con la musica jazz in Cina e abbandonando la realtà dei locali e dei jazz club, scopriremo altri circuiti di divulgazione importanti di questa forma d’arte, proprio tra i più giovani.
Un esempio ce lo porta l’etichetta discografica cinese Wu Promotion, specializzata nella promozione di artisti internazionali nel territorio cinese, che sta rispondendo al crescente amore dei cinesi verso la musica jazz, facendo esibire celebri jazzisti nelle maggiori università della nazione, dove si trovano gli spettatori più aperti all’ascolto di questo genere. Non di rado, tra l’altro, gli stessi musicisti sono entusiasti di suonare davanti al pubblico degli studenti universitari, che rimane sempre incantato davanti alle loro performance. La casa discografica ha organizzato nel 2010 concerti presso l’Università Nankai a Tianjin, la ZhaoQing a Guangzhou ed anche in altri centri d’arte come il Centro Nazionale delle Arti Performative a Pechino o il Centro dell’Arte Orientale a Shanghai.
In un’intervista rilasciata alla stampa un paio di anni fa, Maria Weber, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, docente di Politica Comparata e di Relazioni Internazionali presso l’Università Bocconi, nonché senior research fellow per l’Asia presso L’Ispi di Milano, ci dava testimonianza di quanti concerti di musica classica e jazz organizzi sul territorio cinese l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. In una delle passate stagioni, tra gli appuntamenti di maggiore impatto sul pubblico cinese c’è stato proprio il weekend di Jazz Italiano a Pechino, in occasione del quale quattro formazioni jazz hanno presentato facce diverse e attuali del jazz nostrano. I concerti sono stati molto seguiti ed hanno riscosso grande successo di pubblico ed interesse da parte dei media, infatti il maggiore quotidiano cinese in lingua inglese, il “China Daily”, ha dedicato al weekend di Jazz Italiano un’intera pagina.
Un altro episodio importante d’interazione si è verificato quando gli esponenti principali del Jazz Ensemble dell’Università dell’Utah sono stati chiamati in Cina per Rappresentare gli Stati Uniti al World Expo Music Festival 2010 di Shanghai. In occasione del Festival i pianisti cinesi Ning Lu e Jie Lu si sono uniti alla band per l’esecuzione di un brano; inoltre l’ensemble americano ha vinto una borsa di studio in Cina, per uno scambio formativo con docenti e musicisti del luogo dai risvolti interessanti. L’ensemble ha tenuto in fine due concerti presso le Università di Shanghai e Pechino.
Veniamo, quindi, ai centri più rinomati per lo studio della musica, da quelli più classici che ultimamente hanno creato spazi per avvicinare gli studenti anche alla musica jazz, ai più specifici del genere. Situato a Jiefang Road, il Conservatorio di Musica della città di Wuhan ha l’obiettivo primario di crescere speciali talenti. Il precursore di questa istituzione fu il Dipartimento di Musica all’interno della Wuchang Technical School of Art, fondato nel 1928. Risalgono invece al 1950 le origini del Central Conservatory of Music a Pechino, orientato in particolar modo sull’insegnamento della musica classica Occidentale ed al 1964 quelle del China Conservatory of Music situato anch’esso nella Capitale, che è specializzato in particolare nell’insegnamento della musica tradizionale cinese ed ha sempre prestato attenzione agli scambi interculturali con scuole di musica delle altre Nazioni. Numerosi studenti provenienti da questi conservatori sono divenuti famosi musicisti a livello internazionale. Il centro di studio della musica jazz più rinomato in Cina è, però, quello del JZ Club, fondato dal musicista Ren Yuqing all’interno del noto Jazz Club di Shanghai.
Il trentacinquenne Ren Yuqing, conosciuto precedentemente come bassista di una rock band cinese, ha poi deciso di cambiare completamente genere dedicandosi a quello che era sempre stato il suo sogno: suonare e promuovere la musica jazz. Aveva pianificato, nel suo lavoro, prima di tutto la creazione del Festival, poi quella del Club ed in fine quella della scuola sorta nel 2006, intuendo fin dal principio che la chiave vincente perché l’attività di un jazz club durasse a lungo era instaurare sul luogo una consapevolezza e conoscenza della musica jazz.
L’offerta formativa in questa scuola, che pur concentrandosi sul jazz esamina la materia musicale nella sua vastità, parte da corsi per i bambini fino a quelli per gruppi rock, con oltre 30 docenti impiegati a tempo pieno nell’insegnamento delle varie discipline. Il JZ International Music Festival organizzato dallo stesso Ren Yuqing diventa, in quest’ottica, non solo uno spazio per ospitare grandi musicisti ma anche un’occasione per dare modo ai giovani talenti della scuola di esibirsi.
Laura Mancini (Jazz Colours, anno 2010)